“È urgente convocare una sessione europea del Consiglio regionale, alla luce dei fondi del PNRR e del Next Generation UE auspicabilmente a breve a disposizione. Un confronto su queste tematiche è indispensabile, così come una preparazione attenta dei progetti da attuare con le risorse Ue”. Il Portavoce dell’Opposizione in Consiglio regionale, Arturo Lorenzoni, chiede in un comunicato che rispetto a tale argomento, strategico almeno per il prossimo decennio, la Giunta regionale non si muova in totale autonomia, “alla stregua di quando bisogna prendere delle decisioni importanti, quasi mai senza passare attraverso il parlamentino”.
Non è certo lo spirito sotteso alla legge regionale 26 del 2011, che prevede che sia il Consiglio, e non la Giunta, ad approvare il “Rapporto sugli affari europei”. Un documento, questo, che va adottato ogni anno “al fine di controllare la spesa relativa ai programmi di cofinanziamento europei e per valutare le iniziative da adottare con riferimento a politiche europee di interesse regionale”. Per coordinare l’attività regionale con le politiche Ue, la stessa legge prevede che tale rapporto sia approvato entro il mese di aprile (di ogni anno appunto), per consentire poi di organizzare a maggio una sessione Europea del Consiglio regionale.
“Probabilmente il covid ha influito – aggiunge Lorenzoni – ma nel 2020 questa speciale sessione non c’è stata. E nemmeno nel 2021”. Al punto che oggi, a metà ottobre 2021, “riceviamo il rapporto dovuto ad aprile 2019 e quello dovuto dell’aprile del 2020. Di quello atteso nell’aprile dell’anno in corso non vi è alcuna traccia”. Questi stessi report, peraltro, “sono molto dettagliati e puntuali nel riportare la rendicontazione dei programmi europei POR FESR, FSE, FEAMP, PSR, Interreg. Tuttavia, risultano imbarazzanti quando indicano gli obiettivi per le politiche del 2020 e del 2021, evidentemente già passati”.
Alcune di queste misure dichiarate sono state evidentemente disattese; ad esempio, i fondi per i PEBA nel 2021, i piani per l’eliminazione delle barriere architettoniche, concessi nel 2019 e poi non più, o le azioni per la certificazione energetica degli edifici, su cui il Veneto è tuttora inadempiente a livello nazionale. Motivo per cui, conclude Lorenzoni, “ho chiesto a chi di competenza di far rispettare la legge in questione, fattispecie più che mai necessaria nell’attuale momento storico”.