Pnrr Vicenza, Possamai fa il punto: “Servono altri 6,6 milioni di euro. Progetti gestiti male da giunta precedente”

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Da sinistra: direttore tecnico Gabbi, Possamai, Spiller, tecnico Bonafede

Ammontano a 6,6 milioni di euro i costi ulteriori per portare a compimento alcuni progetti del Pnrr a Vicenza. Nello specifico di 62 progetti per un totale di 40 milioni 283 mila 759 euro, 15 progetti hanno già visto compimento per un totale di 3,4 milioni di euro, mentre per alcuni dei restanti 47 progetti il Comune rischia di non aver le risorse necessarie per intervenire.

I numeri parlano chiaro – fanno sapere da Palazzo Trissino -: su un totale di interventi finanziati con fondi Pnrr per 36 milioni 883 mila 759 euro, sono previsti ulteriori 6,6 milioni di euro di risorse necessarie per fare in modo che tutti i 47 progetti possano essere realizzati.

Il sindaco Giacomo Possamai ha così commentato: “Una delle prime richieste agli uffici dopo il mio insediamento è stata la revisione dei progetti Pnrr. Purtroppo sono emersi dati preoccupanti perché rispetto alle risorse ricevute dallo Stato ci sono 6,6 milioni di euro di costi ulteriori che ricadrebbero sulle spalle del Comune: al momento si tratta di una somma insostenibile“.

Secondo il primo cittadino i costi ulteriori dipendono da due fattori. Il primo è l’aumento del prezzo dei materiali, che Possamai sottolinea essere un problema “comune anche alle altre realtà italiane”, per poi annunciare che è pronta una richiesta di aiuto allo Stato nel 2024.

Il secondo fattore preso in considerazione attiene a quella che viene descritta come una peculiarità del Comune di Vicenza. “La precedente amministrazione – ancora Possamai – ha scelto per alcune opere, in particolare per alcuni asili nido, una modalità denominata appalto integrato in cui rientra la progettazione e l’esecuzione dei lavori. I tempi ristretti stabiliti dagli avvisi per partecipare ai bandi PNRR e la necessità di intervenire su questa parte del patrimonio del Comune di Vicenza, ha fatto sì che l’ente si candidasse solo sulla base di studi di fattibilità tecnico economici, che per loro natura contengono stime sommarie previsionali.

Solo in questo periodo, di fronte alla redazione dei progetti definitivi-esecutivi – prosegue nella disamina il primo cittadino -, si sono definiti compiutamente i costi effettivi che, purtroppo, scontano anch’essi l’aumento dei prezzi”.

Soluzioni? “Ci attiveremo nelle prossime settimane – ha riferito Possamai – per cercare risorse nel bilancio del Comune e ci rivolgeremo allo Stato per cercare un aiuto. A questo proposito ho chiesto un incontro al Ministro per il Piano nazionale di ripresa e resilienza, Raffaele Fitto. Siamo, infatti, intenzionati a portare avanti tutti i progetti del Pnrr per Vicenza, ma è innegabile che ci siano stati seri errori di valutazione“.

Da qui, un nuovo giudizio negativo sull’operato di chi ha preceduto l’attuale Giunta: “Vicenza – ha detto infatti Giacomo Possamai – ha cercato di lavorare su un numero di progetti molto elevato e ora si comprende come ci sia stata poca attenzione sugli effetti sui costi che una partecipazione con un livello embrionale di progettazione avrebbe potuto comportare, al successivo  livello esecutivo. Avere agito in quel modo ora fa sì che il Comune si trovi in una condizione di maggiore difficoltà rispetto a Comuni comparabili al nostro”.

Il primo cittadino snocciola qualche dato in merito: “In particolare, Vicenza non è nelle condizioni per attingere al fondo statale 2023 riservato al ristoro per l’aumento dei prezzi. L’amministrazione precedente aveva, infatti, accantonato a bilancio 2 milioni e mezzo di euro destinati alla nuova Bertoliana. Oggi queste risorse le spenderemo, invece, per i progetti non realizzati in modo da ritrovarci nel 2024 a poter accedere al fondo statale di ristoro”.

Infine, conclude il sindaco di Vicenza: «La modalità dell’appalto integrato relativa agli asili nido ha previsto la messa in gara dello sviluppo progettuale e dei lavori sulla base dello studio di fattibilità senza avere contezza, stante la natura del livello di progettazione che permetteva di partecipare all’avviso, di quanto l’intervento sarebbe effettivamente costato. L’altra operazione che faremo è interagire con le ditte per discutere per una possibile riduzione dei costi”.