Poetry Vicenza, la prima settimana (13-17 marzo) del festival dedicata alla canzone, alla poesia e al cantautorato d’autore

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Giovedì 13 marzo (Gallerie d’Italia – Vicenza, ore 18.00) si apre il festival Poetry Vicenza con una performance di Giulio Casale che, in collaborazione con la Fondazione Gaber e il suo Direttore Paolo Dal Bon, offrirà una conversazione e una performance sul teatro-canzone, nella migliore tradizione del Signor G. Giulio Casale (1971 -) è cantante, attore e scrittore. È stato leader degli Estra, e come solista, ha pubblicato diversi album. La sua carriera teatrale è iniziata nel 2004 con “Polli di allevamento”, firmato da Gaber e Luporini. Da allora è stato attivo in diverse produzioni, tra cui: “Canzone di Nanda” (su Pivano); “Le cattive strade” (con Andrea Scanzi, su De André); “Sogno di un’Italia 1984-2004” (con Andrea Scanzi). Nel 2019 ha esordito con “Le notti bianche”, suo adattamento dell’omonimo romanzo di Fëdor Dostoevskij.

Tra gli ospiti di questa prima serie di eventi del festival ci saranno anche Eric Andersen, uno dei massimi cantautori americani in attività fin dai primi anni Sessanta al Greenwich Village di New York; Massimo Bubola, autore di oltre 200 canzoni fin dagli anni Settanta, molte delle quali prestate a De André, Fiorella Mannoia, Milva, ed altri; Patrizia Laquidara, cantante, scrittrice, attrice e funambola della recitazione; Ivan Talarico, un giovane autore, poeta e musicista dalla rara intelligenza e ironia; e Militant A (degli Assalti Frontali), primo rapper italiano a trasbordare un genere musicale fino ad allora sconosciuto nel nostro paese. L’evento includerà anche la visione del documentario (“Una vita all’assalto”) su Militant A, diretto da Paolo Fazzini e Francesco Principini, per la produzione di Manetti Bros.

Questa prima parte del festival mostrerà come la canzone, al modo della poesia, è pratica antica. Dovremmo meglio dire la “poesia-canzone” è pratica antica. Le due discipline di canzone e poesia, di fatto, erano una cosa unica; questo, almeno, stando ad alcune delle varie ricostruzioni precedenti alla scissione che si pensa si sia verificata dal Rinascimento in poi, generando quindi, da un lato, la poesia scritta – la così detta poesia colta – e dall’altro la tradizione della musica e dei versi per uso popolare o folclorico, includendo in quel genere anche le poesie e le canzoni dalle distanti culture orali tra cui l’Africa, e l’Australia. La canzone propriamente detta, quella che si compone di un testo scritto per musica e per essere cantato, poi, è il tentativo di imitare quello che la poesia fa già da sola, avendo al suo interno una musicalità, un ritmo suo proprio che le permette, quando recitata, di mostrare la sua fattezza, la sua interna cadenza.

I vari ospiti discuteranno della loro esperienza nello scrivere per la musica, e del lato performativo della loro attività. I vari incontri saranno in parte interviste pubbliche e in parte delle performance improvvisate, al modo dei rapsodi dell’antico mondo greco, per approfondire e sondare il mistero della creatività.

Ecco come Paolo Dal Bon descrive l’attività, e il nuovo genere del Signor G.: «Il Teatro-Canzone è un genere espressivo legato alla teatralità, alla parola e alla musica. La sua struttura è costituita da un’alternanza di canzoni e monologhi o, più precisamente, di parti cantate e recitate che ne caratterizza la specificità e al tempo stesso lo definisce come genere teatrale autonomo. Un’altra caratteristica peculiare e originale del Teatro-Canzone riguarda un tipo di prosa che Gaber e Luporini hanno definito ‘d’evocazione’. L’attore, senza l’appoggio di oggetti reali né tanto meno di altre persone in scena, fa vivere, nell’immaginario dello spettatore, situazioni, personaggi e storie, proprio come se accadessero “qui e ora”».

Eric Andersen ha così commentato sulla sua attività di cantautore: «A volte catturo un verso, sentendolo da una voce che passa in TV, o una frase che qualcuno dice, o un pensiero che rimbalza da qualcosa che leggo. Oppure, odo voci da un quadro. Un semplice verso può innescare un’intera canzone. Chi lo può dire? Forse le canzoni non hanno un’origine nel reale. Forse fluttuano solamente nelle nubi, e aspettano di essere tirate fuori dall’aria sottile. Le mie canzoni nascono spesso da piccoli spezzoni di vita. Iniziare una canzone è per me una sorta di esplorazione dentro a una dimensione sconosciuta. Un sentiero musicale verso la scoperta. Non importa come finisce una canzone, ma dove mi conduce e ciò che vedo lungo il percorso. Una avventura nel mio personale Fiume Amazzonico».

Massimo Bubola, che firma per De André le parole di due dischi memorabili, “Rimini” e “L’Indiano”, fa ricorso alla tradizione orale, non solo dell’Europa, per descrivere la fonte di tutta una pratica antica: «Nel suo libro Le Vie dei Canti, gli aborigeni australiani, cantando lunghe ballate che avevano memorizzato, erano in grado di compiere lunghi percorsi sconosciuti per centinaia e centinaia di chilometri, perché nel testo e nella melodia erano descritti i luoghi, le selve, le alture, gli alberi e fiumi che dovevano oltrepassare per raggiungere la meta. Nelle melodie, c’era il tempo e il ritmo del percorso. Diversamente avrebbero dovuto usare delle mappe che non esistevano se non nelle loro canzoni».

Poetry Vicenza, nel 2025, è un festival dedicato da una parte alla poesia sperimentale, e dall’altra alla canzone e alle performance attraverso una serie di incontri, conferenze ed eventi-intervista in diversi luoghi del territorio della provincia vicentina, grazie alla collaborazione e alla presenza di alcuni dei più importanti interpreti nazionali e internazionali.

Sostenuto, come da dieci anni a questa parte, dal Comune di Vicenza e dalle Gallerie d’Italia di Vicenza (Intesa Sanpaolo), in collaborazione per il 2025 con la Fondazione Bonotto, con la galleria d’arte Atipografia, e l’Università Ca’ Foscari di Venezia (Dipartimento di Studi Linguistici e Culturali Comparati), il festival sarà articolato in due momenti e si svolgerà dal 13 al 23 marzo 2025.

Si aprirà il 13 marzo alle Gallerie d’Italia – Vicenza dove si svolgeranno anche gli appuntamenti del 14 e 21 marzo. Seguirà il 15 marzo in mattinata l’evento alla Libreria Galla-Libraccio (anche il 23 marzo) e, nel tardo pomeriggio di quello stesso giorno, all’Odeo del Teatro Olimpico. Il 16 marzo Poetry Vicenza sarà accolto a Palazzo Cordellina, sede della Biblioteca Bertoliana (anche il 20 e il 21 marzo). Il 17 l’appuntamento sarà presso la H-Farm International School. Ci si trasferirà poi nei comuni della provincia: il 22 marzo ad Arzignano e a Colceresa, il 23, dopo la mattinata in Libreria Galla-Libraccio a Vicenza, si raggiungerà Arzignano per i due eventi finali del pomeriggio e della serata.

Programma completo: clicca qui.

Programma dal 13 al 17 marzo 2025

Giovedì 13 marzo 2025

Gallerie d’Italia, Vicenza, ore 18.00

“L’illogica utopia” di Giorgio Gaber

Introduzione di Paolo dal Bon

(Presidente Fondazione Gaber)

Una performance e un colloquio con

Giulio Casale sul teatro-canzone di Giorgio Gaber

 

Venerdì 14 marzo 2025

Gallerie d’Italia, Vicenza, ore 18.00

Patrizia Laquidara: funambola

Una intervista pubblica e una performance

 

Sabato 15 marzo 2025

Galla Caffè, Vicenza, ore 11.00

Rivoluzione a parole e Leggere immagini Guadare Parole

Due libri sulla poesia sperimentale di Patrizio Peterlini

 

Odeo Olimpico, Vicenza, ore 18.00

Poesie come specchio & canzoni come vetro

Massimo Bubola parlerà con Marco Fazzini

sul suo rapporto con la canzone, la poesia, la musica

e la prosa a cui si è dedicato nel suo cinquantennale

e prestigioso percorso artistico

 

Domenica 16 marzo 2025

Palazzo Cordellina, Vicenza, ore 17.00

Militant A: una vita all’assalto

Una intervista pubblica e un documentario

(produttori Manetti Bros)

con i registi Paolo Fazzini & Francesco Principini

 

Lunedì 17 marzo

H-Farm International School, ore 11.00

Militant A: cambiare il mondo con il rap

Un incontro con canzoni, parole e video