Politiche 2018, il presidente provinciale Acli di Vicenza Carlo Cavedon: appello al voto e precise indicazioni ai candidati al Parlamento

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Quella del 4 marzo è una data importante, per l’elezione del nuovo Parlamento, ma in particolare perché il popolo è chiamato ad esprimersi. Ed è su questo che le Acli vicentine intendono evidenziare, al di là della scelta personale che ciascuno esprimerà nella cabina elettorale, un preciso orientamento: andiamo a votare, perché non farlo significa rinunciare ad esercitare uno dei diritti-doveri più importanti che i cittadini di questo Stato posseggono, e non possiamo permettercelo“. Con queste parole il presidente provinciale delle Acli di Vicenza, Carlo Cavedon interviene sulle imminenti elezioni politiche.
Anche nel nostro territorio viviamo i riflessi della situazione nazionale – aggiunge il presidente Cavedon – da un lato spiragli di una discreta ripresa sul piano economico, dall’altro l’aumento delle disuguaglianze e del livello di povertà, che attanaglia moltissime famiglie. L’incremento della disaffezione alla politica, che produce indifferenza, rabbia e propensione all’astensionismo non possiamo certo dire che manchi. E se ciò non bastasse, stiamo assistendo ad episodi di violenza contro esponenti politici che ci fanno rimbalzare a tempi cupi e che dovrebbero responsabilizzare i politici stessi, seppur in un contesto di campagna elettorale, ad un uso più consono e distensivo del linguaggio”. Una situazione delicata, che interroga le Acli vicentine, che avanzano alcune indicazioni su quali siano le priorità che il prossimo governo dovrà considerare.

Lavoro. Bisognerà creare nuova occupazione, un’occupazione “buona”, dignitosa e che valorizzi la persona, consci della sfida che l’evoluzione del mondo del lavoro pone e degli stretti vincoli di bilancio che rendono difficile poter ridurre la tassazione ad imprese e lavoratori. In particolare, proponiamo:
– di rafforzare il sistema formativo, soprattutto quello iniziale, perché la sfida posta dai mercati globali e da “industria 4.0” si gioca sul terreno delle competenze. La formazione dovrà essere continua per il lavoratore, in tutta la sua vita attiva;
– l’introduzione di detrazioni fiscali per i libri delle scuole secondarie ed i testi universitari, nonché l’agevolazione ad innovare i Centri di formazione professionale;
– elaborare nuove forme contrattuali per il Terzo Settore, dove spesso il ruolo di volontario e dipendente non sono ben definiti.

Welfare e cittadinanza. La capacità delle istituzioni ad offrire un supporto ai cittadini in difficoltà è stata indebolita dalla crisi e dai vincoli di bilancio, causando un impoverimento delle famiglie e delle fasce più deboli della popolazione (anziani, minori e disabili). Se a questo aggiungiamo il constante invecchiamento della popolazione e l’aumento dei flussi migratori, comprendiamo quanto delicata sia la situazione. Le Acli vicentine propongono:
– un tavolo di discussione sui livelli essenziali delle prestazioni per la non autosufficienza, al fine di ridurre le diseguaglianze nel territorio;
– l’adeguamento economico del Reddito di inclusione (Rei), potenziando questa misura strutturale contro la povertà assoluta aumentando le risorse a disposizione e rafforzando i percorsi di inclusione sociale e lavorativa;
– la previsione di un trattamento pensionistico minimo di garanzia per i giovani;
– la deduzione completa delle spese sanitarie per i nuclei familiari sotto i 40.000 euro annui, con possibilità di rimborso per gli incapienti;
– incentivo alla natalità e riconoscimento del valore sociale della maternità e del lavoro di cura;
– la creazione dello Sportello unico per la Famiglia, al fine di creare un punto unico di risposta ai bisogni dei cittadini per le problematiche che attengono alla fragilità delle famiglie stesse;
– la prosecuzione di percorsi di discussione e revisione della normativa sulla cittadinanza e sul diritto di voto agli stranieri residenti in Italia;
– una nuova normativa in materia di immigrazione, che rimoduli i processi di inclusione ed introduca il permesso di soggiorno temporaneo per ricerca di lavoro.

Ambiente. I cambiamenti climatici si stanno manifestando con tutta la loro forza distruttiva, mettendo a rischio la vita delle persone ed il territorio complessivamente inteso. La lotta al degrado ambientale, con i cambiamenti climatici, sono tra le maggiori emergenze del tempo che viviamo, ma possono anche consentire lo sviluppo di nuove tecnologie e la creazione di posti di lavoro. Le Acli vicentine, in tal senso propongono:
– un forte investimento sulle reti idriche;
– un piano efficace contro l’inquinamento atmosferico, che agisca sulla mobilità urbana, su efficienza e risparmio energetico degli edifici, sostenendo la crescita del “verde” urbano,
– riduzione dell’urbanizzazione del suolo agricolo, essendo l’impermeabilizzazione dello stesso uno dei fattori di maggiore rischio di alluvioni;
– incentivare il recupero delle eccedenze alimentari attraverso sgravi fiscali (es. Tari).

Istituzioni. Crediamo che si debba riconnettere il popolo con i palazzi, perciò nello specifico proponiamo:
– il rafforzamento degli istituti di democrazia partecipativa (es. referendum);
– una legge complessiva sul funzionamento dei partiti, che disciplini le primarie, laddove si decida di organizzarle, la modalità di iscrizione ad un partito, una democraticità interna chiara e verificabile, la trasparenza delle fonti di finanziamento, la regolarità degli organi direttivi e degli organismi di garanzia e controllo;
– il voto tramite il 730, permettendo ai cittadini di destinare una parte dei tributi versati a specifiche macro-categorie di intervento (es. contrasto alla povertà, occupazione giovanile, ecc…).

Le Acli vicentine sono chiare: “In una società che sta invecchiando ed ha elevati indici di disoccupazione giovanile urge porre la questione generazionale, per tutelare il futuro dei giovani, che ad oggi non hanno prospettive adeguate, e quello degli anziani, spesso investiti da crescenti insicurezze e sacrifici. Occorre affrontare la questione con un ragionamento ampio, che tenda a valorizzare l’esperienza e le capacità degli anziani e ad incentivare l’innovazione e l’energia propria dei giovani, con l’obiettivo di “disegnare” una nuova società più unita e consapevole“. Serve più che mai unità e lavoro di squadra, per il bene comune. “Riteniamo necessario – conclude il presidente Cavedon – chiedere a tutte le forze politiche di essere realisti e di evitare la tentazione e l’illusione delle piccole patrie. Il 4 marzo sarà importante che ogni cittadino esprima il proprio diritto di voto: la tentazione di delegare una scelta, per quanto difficile, agli altri, è tanta, ma la democrazia si basa proprio sull’azione del popolo, sulla volontà e capacità di eleggere i propri rappresentanti. Nessuno può “chiamarsi fuori”: né cittadini, né partiti politici, che in campagna elettorale si affrontano in maniera dura ed aspra, pur sapendo che dovranno poi trovare un accordo per formare il nuovo governo“.