Polizia cinese in Europa, Safeguard Defenders: “Cercano i dissidenti scappati all’estero”. Una stazione anche in Veneto

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polizia cinese italia
Foto: La Repubblica

Ci sono stazioni di polizia cinese diffuse in diversi paesi dell’Europa e gli agenti controllerebbero i dissidenti emigrati.

A renderlo noto l’Ong Safeguard Defenders che, in un suo rapporto, rivela che nel mondo ci sarebbero cento posti di polizia segreti per controllare cittadini cinesi. Pechino avrebbe risposto che si occupano semplicemente di lavoro burocratico, come passaporti e patenti ma si sospetta che cerchino i dissidenti scappati all’estero.

Su questo tema, l’europarlamentare della Lega Matteo Gazzini parla di “inaccettabile violazione dei diritti umani” e a tal proposito ha presentato una interrogazione scritta inoltrandola oggi alla Commissione europea.

Si chiede di far luce in merito alla presenza di stazioni di polizia cinese diffuse in diversi paesi europei. “Recenti indagini, svolte all’interno di molti stati membri ed in particolare in quelle città che ospitano comunità cinesi numericamente importanti, hanno rilevato un sistema di controllo da parte della polizia cinese rivolto ai propri connazionali classificati come dissidenti – dice l’europarlamentare -.

Nel caso dell’Italia, sono state individuate e monitorate stazioni nelle città di Bolzano, Venezia, Prato, Milano, Firenze e Roma (secondo alcune fonti sarebbero però 11). Tali metodi di controllo non solo rappresentano una grave violazione in termini giurisdizionali e risultano incompatibili con gli ordinamenti dei singoli Stati UE, ma ledono in maniera inaccettabile la libertà e quei diritti umani di
cui godono tutti i cittadini europei, ivi compresi quelli cinesi residenti in UE e quelli dotati anche della cittadinanza europea.

Ho chiesto quindi alla Commissione se e come intenda agire per difendere diritti e diritto europei, valori fondanti della nostra unione”, ha concluso l’europarlamentare Matteo Gazzini.