La CUB Pubblico impiego, come scrive nella nota che pubblichiamo Maria Teresa Turetta, non ha mai preteso di parlare a nome di tutti i dipendenti anche se, al comune di Vicenza, siamo il sindacato più rappresentativo. Ci ha fatto parecchio sorridere il volantino anonimo apparso al comando Polizia Locale nelle settimane scorse.
Abbiamo usato un certo sarcarmo nel criticare l’iniziativa dell’amministrazione comunale, annunciata peraltro solo sulla stampa, di mandare i nostri agenti a scuola di formazione dai soldati USA dopo che, sempre nelle settimane scorse, la Questura ha loro interdetto la presenza nei luoghi della movida vicentina. Tutto ciò è avvenuto per il comportamento che i soldati americani hanno tenuto nelle loro scorribande serali e notturne in centro città aggredendo fisicamente alcuni studenti vicentini.
Sono questi i nostri esempi? Sono i nostri agenti ad avere bisogno di formazione dai soldati americani o sono i soldati americani che hanno bisogno di corsi di formazione e di convivenza civile?
La CUB Pubblico Impiego ritiene prioritario che i corsi di formazione per gli agenti debbano puntare di più su altre questioni che mettono a repentaglio la sicurezza dell’agente, ad esempio sui trattamenti TSO e ASO, che spesso avvengono senza le opportune precauzioni, esponendo l’operatore di Polizia Locale in prima persona se succede un infortunio alla persona da trattare, o se invece è l’operatore stesso a subire un infortunio a seguito di imprevisti.
Si tratta di corsi di formazione delicati e specifici che la CUB PI ha chiesto da anni e che ancora sono senza risposta. In altre città ci è scappato anche il morto e l’agente di Polizia Locale in questi casi è lasciato completamente solo a curarsi le ferite fisiche e le relative responsabilità legali e penali.
Maria Teresa Turetta CUB Pubblico Impego Vicenza