Polizia locale Veneto, Baldin (M5S) e Guarda (EV): “Non basta un seminario online. Serve una scuola di formazione”

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S.u.l.p.l. su aggressioni agenti: dotare polizia locale di taser
Polizia locale di Vicenza (foto di archivio)

All’indomani della presentazione del progetto di formazione per il personale di Polizia locale promosso da Anci e Regione Veneto intervengono le consigliere regionali Erika Baldin del MoVimento 5 Stelle e Cristina Guarda di Europa Verde.

“La Regione del Veneto garantisca un sistema di formazione permanente per la Polizia Locale, che sia anche di carattere strutturale. Chiediamo alla Regione di istituire una vera e propria scuola di formazione per gli agenti di polizia locale, sul modello dell’Accademia di polizia locale in Lombardia, o di partecipare ai Centri interregionali di specializzazione come quello esistente tra le Regioni Emilia-Romagna, Toscana e Liguria

Un’iniziativa che va nella giusta direzione, quella dell’aggiornamento professionale degli agenti di polizia locale (leggi qui) – commentano Baldin e Guarda -, che non ha però le caratteristiche di un Centro di formazione strutturato in grado di dare continuità al progetto.

La proposta, contenuta in un ordine del giorno presentato nell’ambito del Bilancio di previsione 2023-2025, è volta a chiedere la piena applicazione dell’art. 11 delle legge regionale in materia di polizia locale e politiche di sicurezza, che attribuisce alla Giunta regionale il compito di promuovere la realizzazione di un sistema permanente di formazione, qualificazione e aggiornamento professionale della polizia locale.

La norma è molto chiara nell’assegnare alla Giunta regionale il compito di organizzare la formazione professionale degli agenti, con finalità molto chiare. Così come è chiaro che per valorizzare le capacità operative richieste agli agenti è necessaria una preparazione professionale costantemente aggiornata e differenziata per ciascun ruolo di polizia locale. Ben venga, quindi, il corso online in materia di codice penale e polizia giudiziaria, ma è possibile che il Veneto non voglia dotarsi di un sistema solido e strutturato?”, concludono Baldin e Guarda.