La Polizia locale di Vicenza entra in stato di agitazione a causa del prolungamento del turno notturno deciso dal Comune. Lo rendono noto i sindacati in una nota congiunta che mostra come le rimostranze dei giorni scorsi (ne avevamo parlato qui) e il confronto tra le parti non hanno sortito l’effetto desiderato.
Vista la volontà dell’amministrazione comunale di Vicenza di prolungare l’orario del turno notturno, le organizzazioni sindacali hanno dunque proclamato lo stato di agitazione di tutto il personale appartenente al comando di Polizia Locale del Comune di Vicenza.
Le risposte ai problemi evidenziati non sono state ritenute concrete dai sindacalisti. Il prolungamento contestato riguarda per il venerdì e il sabato il terzo turno, dalle 15 e 30 alle 21, e il quarto che va dalle 21 alle 3 del mattino, considerati “insostenibili” se non togliendo forze ai servizi ordinari.
La decisione non prenderebbe in considerazione le ripercussioni sulla salute, fisica e morale, degli agenti. Inoltre peccherebbe di pianificazione sugli orari di lavoro, considerando anche che “nell’orario proposto in occasione di Consiglio Comunale e manifestazioni è previsto un ulteriore turno su misura in base alle specifiche esigenze”, sottolineano i sindacati.
E ancora: carenze di organico, di aggiornamento professionale, di equipaggiamento o argomenti mai trattati ai tavoli di confronto come i riposi settimanali o i rapporti con altre forze di polizia e altri aspetti.
“Per le ragioni indicate in premessa – fanno sapere i sindacati – chiediamo la sospensione dell’attivazione dei nuovi turni prevista dall’amministrazione comunale come da procedure di raffreddamento e conciliazione”.
Ora, si attende la convocazione dell’incontro di raffreddamento.
“La nostra contrarietà al prolungamento di orario che toglie i vigili dalle attività diurne, quelle di prossimità al cittadino, quelle di quartiere e di vigilanza stradale, è netta: chiediamo che il turno della Polizia Locale si fermi alle ore 24 perchè non c’è personale sufficiente e perché l’età di tanti agenti supera i 55 anni. La sicurezza percepita dai cittadini è il solito disco rotto che da troppi anni ci viene propinato dalla politica, mentre il disagio sociale è in forte espansione e di questo nessuno parla” fanno ancora sapere i sindacati.