Polizia Provinciale: un anno di attività a tutela del territorio e della fauna selvatica del Vicentino

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Meggiolaro, polizia provinciale di Vicenza antibracconaggio
Meggiolaro, polizia provinciale di Vicenza antibracconaggio

Il bilancio 2021 dell’attività del corpo di polizia vicentino mette chiaramente in luce il ruolo di tutela che gli agenti provinciali hanno di un territorio molto diversificato e ricco di specie faunistiche interessanti.

Ad illustrarne i numeri sono stati questa mattina il consigliere provinciale con delega alla Polizia Provinciale Mattia Veronese, il comandante Claudio Meggiolaro e il vicecomandante Gianluigi Mazzucco

“Il vicentino ha un patrimonio naturale immenso -ha esordito Veronese- e custodisce numerose specie animali, legate in particolare alle zone umide di pianura e agli ambienti collinari e prealpini. Un equilibrio ambientale talvolta instabile, messo a rischio da condizioni climatiche altrettanto instabili, dall’antropizzazione che ha mutato le condizioni di vita negli ambienti selvatici e, non da ultimo, da atti di bracconaggio. La Polizia Provinciale è la sentinella della fauna selvatica. Chiamata a monitorarla, difenderla, contenerla dove necessario.”

Un ruolo tutt’altro che semplice. A cui si aggiunge una necessaria formazione per gestire emergenze come quella della peste suina africana veicolata dai cinghiali, a cui la polizia ha dedicato una specifica formazione in modo da poterla riconoscere con prontezza e affrontare evitando diffusioni in caso si dovesse manifestare anche nel vicentino.

“Contiamo su 20 agenti provinciali -ha spiegato Veronese- 4 dei quali prossimi al pensionamento, tra cui il comandante Meggiolaro. Troppo pochi per le tante funzioni a cui sono chiamati. La settimana prossima è previsto un incontro in Regione e ne parleremo, con l’obiettivo di avere più fondi e più personale a disposizione del territorio.”

Il vicentino ha una tradizione consolidata quanto a caccia e pesca. Attualmente si contano circa 12.000 cacciatori e altrettanti pescatori. Nel servizio di vigilanza sul territorio, la Polizia Provinciale si è avvalsa, attraverso il coordinamento dei vari gruppi e predisponendo i programmi di servizio mensile, dei nuclei di agenti giurati volontari sulla caccia e sulla pesca, messi a disposizione da varie associazioni venatorie e ambientaliste.

Attività di difesa della fauna selvatica

I servizi specifici di antibracconaggio hanno rilevato nel 2021 circa 70 violazioni penali alla normativa sulla tutela della fauna. Si tratta perlopiù di abbattimento della fauna protetta (25 casi) e particolarmente protetta (12 casi), uso di registratori (17 casi), uccellagione, caccia in periodo di divieto generale. A queste fattispecie si aggiungono le violazioni sull’uso delle armi da caccia.

Le violazioni amministrative sulla caccia sono state 270, per la maggior parte riferite all’uso degli appostamenti (109 casi), esercizio venatorio in zone di divieto (42 casi), violazioni sull’uso del tesserino regionale (42 casi), uso dei cani (20 casi) e altro.

Quanto a tutela della fauna ittica, sono state 50 le sanzioni amministrative legate a controlli sul rispetto delle norme regionali e dei regolamenti dei Bacini di Pesca.

La vigilanza sulla disciplina e raccolta dei funghi, dei tartufi, della flora e fauna inferiore, della viabilità silvo-pastorale ha portato alla contestazione di 17 verbali di violazioni.

La Polizia Provinciale è stata inoltre impegnata in interventi rivolti ad una corretta gestione delle popolazioni faunistiche, su richiesta e a supporto delle strutture regionali, cui competono la gestione tecnica ed amministrativa in campo faunistico ittico-venatorio. Le attività specifiche hanno riguardato:

  • monitoraggio e censimento delle specie selvatiche oggetto di piano di prelievo, ungulati (capriolo, camoscio, cervo, muflone) e gallo forcello, in collaborazione con le strutture locali di gestione venatoria (Ambiti Territoriali di caccia e Comprensori Alpini); nel 2021 sono stati censiti 2981 camosci, 2601 caprioli, 1609 cervi, 6091 mufloni

  • vigilanza sul rispetto dei piani di abbattimento degli ungulati, in particolare per verificare la rispondenza alle classi di età e del sesso dei capi assegnati, nonché alle modalità di prelievo selettivo.

  • rilevamento dei danni provocati dalla fauna selvatica alle colture agricole e agli allevamenti; per quanto riguarda le predazioni da grandi carnivori, lupo e orso, sugli animali allevati, sono stati effettuati 91 accertamenti per la verifica dei danni provocati

  • attuazione dei piani regionali di controllo della fauna selvatica problematica: nel 2021 sono stati prelevati 1557 cinghiali, 549 nutrie, 2123 corvidi e 8809 colombi.

  • rilevamento di sinistri stradali causati da attraversamenti di fauna selvatica, in totale 161.

Recupero della fauna selvatica

La Provincia svolge il servizio di soccorso e recupero della fauna in difficoltà, per conto della Regione Veneto, in convenzione con gli Ambiti Territoriali di Caccia e i Comprensori Alpini, nonchè con l’Ente Nazionale Protezione Animali di Vicenza, che mettono a disposizione i propri volontari per gli interventi.

Le strutture di accoglienza fanno riferimento al CRAS dell’Associazione Difesa Natura 2000 Colli Berici, al Centro Recupero Rapaci di Fimon e a strutture locali messe a disposizione dall’ENPA e dagli ambiti territoriali di caccia.
La Polizia Provinciale sovrintende e coordina tutte le attività, intervenendo anche direttamente nelle azioni di recupero più complesse. Nel 2021 sono stati soccorsi 900 uccelli, 450 mammiferi (caprioli, tassi, volpi, ricci) e 188 rapaci.

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Fonte: Polizia Provinciale: un anno di attività a tutela del territorio e della fauna selvatica , Provincia di Vicenza

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