Ponte sullo Stretto, La Repubblica: “Niente test su venti e sisma. Frenata sull’opera di Salvini”

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Ponte sullo Stretto di Messina

Una brusca frenata per il Ponte sullo Stretto di Messina a causa di carenze progettuali dell’opera faraonica tanto cara a Salvini. Spulciano il lavoro del comitato scientifico spuntano decine di rilievi sugli aggiustamenti da fare prima di dare il via libera alla realizzazione e la conseguenza, manco a dirlo, è il dilatamento dei tempi per l’avvio dei cantieri. Qualcosa che il leader della Lega non prenderebbe bene, per ovvii motivi elettorali.

Antonio Fraschilla fa il punto oggi su La Repubblica. “Il parere è positivo, è vero. E comunque si tratta di «raccomandazioni », sottolineano dalla società Stretto di Messina Spa. Vero. Ma il comitato scientifico esterno scelto per valutare la fattibilità della grande opera del Ponte sullo Stretto ha messo nero su bianco talmente tante osservazioni al progetto definitivo presentato dai privati, che l’idea del ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini di aprire il cantiere entro l’estate, come da tabella di marcia dal sapore elettorale, è un miraggio“, scrive.

Ci sono osservazioni, solo per fare qualche esempio, relative all’acciaio da utilizzare, agli esami sismici o alla tenuta in caso di forte vento. Sono 68 per la precisione i rilievi mossi dal comitato scientifico al progetto di Eurolink, raggruppamento internazionale di imprese tra le più qualificate al mondo nella progettazione e costruzione di ponti, con la raccomandazione di “travasarle” nel progetto esecutivo.

Insomma, sono procedure normali nella realizzazione di opere così grandi, ma a far tremare (Salvini) sono i tempi: normali dal punto di vista buorcratico-tecnico, ciclopici per chi invece (Salvini) si prepara a elezioni di ogni tipo.

Fonte: La Repubblica