Un gruppo di cittadini della Riviera Berica nel Comune di Vicenza e di Bugano nel Comune di Longare hanno preparato una lettera rivolta all’amministrazione comunale e a sostegno dell’ipotesi di recupero e rigenerazione dei ponti di Debba e alla salvaguardia della campagna e zona golenale di S. Pietro Intrigogna. Il gruppo è fermamente contrario al devastante e costoso progetto del viadotto-bretella. Di seguito il testo della lettera
Facendo seguito agli interventi sulla stampa e alle TV locali da parte di Rappresentanti della precedente Amministrazione, sostenitrice di un nuovo viadotto in località Bugano – S. Pietro Intrigogna, quali cittadini del territorio della Riviera Berica in prossimità del Bacchiglione, riprendiamo anche noi alcune considerazioni e riflessioni:
il contesto storico-archeologico-ambientale con il ponte storico di Debba e quello limitrofo recentemente ricostruito, il casello idraulico, la conca di navigazione, l’affaccio sulla briglia – le cascate -, la centrale idroelettrica – un tempo mulino –, “ lo stabilimento”di fine ‘800, la campagna circostante fino al borgo di S. Pietro Intrigogna e villa Rubini, formano un sito suggestivo e di grande pregio.
Per questo esso necessita di una presa in carico per recuperarne il valore, la bellezza, l’unicità, iniziando dai ponti, dal ponte storico , adattandolo alle esigenze della viabilità locale, a doppia corsia, sull’ esempio del recupero del ponte coevo di S. Bonifacio. La Soprintendenza attende uno studio di fattibilità. In questo modo si recupera, si valorizza, si risparmia, non si spreca suolo, si conserva un luogo di alto valore.
Con l’occasione si potrebbero risolvere alcuni problemi di sicurezza e funzionalità quale l’attraversamento della strada Riviera verso Longare e l’agibilità di via Ponti di Debba, in caso di alluvione, di cui i Consulenti tecnici del nostro Gruppo hanno studiato la soluzione.
Ed invece si parla di un progetto viadotto a breve distanza: un imponente viadotto – bretella fra la Riviera Berica e il casello di Vicenza Est,come affermano l’ex-sindaco Rucco e l’ex-assessore Zocca. E’ chiaro quindi che la finalità dell’ opera non è un collegamento funzionale fra le comunità di S. Pietro Intrigogna e Debba e alla viabilità locale, come i successivi attraversamenti lungo la Riviera Berica ( v. Ponte di Longare, di Costozza ecc… ).
Vi sono poi altri importanti aspetti, più volte ribaditi, sui quali esprimiamo il nostro dissenso:
La realizzazione dell’attuale progetto di viadotto, infatti, risulta invasiva e costosissima ( oltre 20 milioni ) e il I° stralcio previsto di 500 m., terminerebbe alla mini-rotatoria di S. Pietro per scaricare il traffico, anche pesante – un aumento del 30 / 35 % -, per un tempo indeterminato sulle strade comunali di Pelosa e Casale che presentano un sedime di 5 m. di larghezza.
Non esiste a tutt’oggi, un progetto concreto e contestuale del 2° stralcio dalla rotatoria al casello auto-stradale ( come richiesto dalla Provincia, dal Comune di Vicenza e dalle leggi regionali vigenti); quanto al finanziamento di 8, 5 milioni di euro, esso sembra previsto da A4 Holding per il biennio 2027 – ’28 … restiamo dubbiosi. Constatiamo infatti cosa è avvenuto in passato e avviene ancora oggi : tratti stradali monchi e abbandonati per decenni, vere e proprie cattedrali nel deserto, che lasciano la viabilità a tutte le sue problematiche.
Gli ex – amministratori Zocca e Rucco presentano l’opera come strategica e di pubblica utilità, aspetti da dimostrare attraverso un serio monitoraggio del traffico attuale in transito che ne verifichi l’entità e le direttrici, visto che la nuova infrastruttura andrà ad aggravare le rotatorie di VI Est, viale della Serenissima e la SS 11, già intasate nelle ore di punta.
Secondo Zocca il nuovo progetto già approvato e finanziato, sgraverebbe il traffico della Riviera e l’iter interrotto potrebbe essere oggetto di denuncia alla Corte dei Conti … La sua non realizzazione è una scelta ideologica della attuale Amministrazione. A tale proposito si sottolinea che il finanziamento di 6 milioni di euro, accantonato dalla Provincia fin dal 2008, di cui era presidente lo stesso ex-sindaco di Vicenza Rucco, è divenuta negli anni del suo mandato “ una bandiera ideologica” della sua compagine elettorale e della relativa Amministrazione.
Il nuovo viadotto in realtà, riporterà il traffico pesante in Riviera Berica da Costozza a S. Croce, mezzi che ora utilizzano la Valdastico, la complanare o strade secondarie riscoperte durante la forzata chiusura dei Ponti di Debba. Quanto al traffico nel nodo stradale di S. Croce Bigolina, esso dipende principalmente dal flusso di veicoli in transito da e per Torri di Arcugnano e non da quello lungo la Riviera.
Riguardo alla minacciata denuncia alla Corte dei Conti, sono da valutare come già scritto, la scelta e i costi di una infrastruttura non giustificata da reale necessità e dalle caratteristiche di questo particolare, delicato territorio.
Quanto alle esigenze dei residenti e dei cittadini, molti sono sempre più attenti alle problematiche attuali relative all’inquinamento e al consumo di suolo: la Provincia di Vicenza risulta ai primi posti in Veneto e in Italia ( v. dati ISPRA 2023). Essi fanno presente con realismo e buon senso, che sono ben altre le priorità su cui le Amministrazioni potrebbero concretamente intervenire con il denaro pubblico risparmiato: asfaltatura e messa in sicurezza delle strade, realizzazione di marciapiedi, ciclabili, cura , manutenzione e valorizzazione del territorio, soprattutto dei quartieri periferici, oggetto puntuale di promesse elettorali.