Una proposta innovativa, e anche una scommessa vinta: la mostra POP/BEAT – Italia 1960-1979 ospitata in Basilica Palladiana dal 2 marzo al 28 luglio ha fatto segnare 11,607 biglietti staccati e oltre 5mila presenze agli eventi collaterali. Il progetto, con 100 opere di 35 artisti, è frutto di una scelta precisa che ambisce a proporre Vicenza come sede per progetti culturali di rilievo nazionale, dove la proposta del contemporaneo diventa irrinunciabile, come suggeriscono anche le scelte in questa direzione di Bergamo-Brescia, Capitali della cultura 2023 e Pesaro per l’anno corrente. La mostra è stata promossa e organizzata da Comune di Vicenza e Silvana Editoriale, con il sostegno di Confindustria Vicenza e di AGSM AIM, Poste Italiane, BVR Banca, Banca delle Terre Venete, BCC Veneta, Banca del Veneto Centrale, BCC Vicentino Pojana Maggiore, Vescogiaretta Group, Belluscio Assicurazioni, oltre agli sponsor tecnici Unifor e Viabizzuno e ai Media Partner Il Giornale di Vicenza, Telechiara, TVA.
POP/BEAT – Italia 1960-1979 è stata tra le proposte culturali più recensite a livello nazionale nel secondo trimestre del 2024. Ripetute le missioni delle troupes di tutte le reti Rai in città, che hanno portato a servizi televisivi anche di svariati minuti nelle case degli italiani, con Vicenza in primo piano e segnalata come una meta irrinunciabile. Numerosi i passaggi in prima serata sul TG5, Sky Arte, TG24, sui canali specialistici del gruppo Feltrinelli, diffusi in tutte le librerie d’Italia, oltre ad una miriade di Tv territoriali. Non meno attenzione ottenuta dalle reti di Radio Rai, anche con una estesa intervista al curatore nella trasmissione di culto “Te la do io l’arte contemporanea”, nonché il coinvolgimento convinto del prestigioso ufficio stampa nazionale AdnKronos, che ha garantito una copertura mediatica in tutta Italia.
Il progetto POP/BEAT è stato raccontato sui più titolati supplementi culturali nazionali come Robinson di Repubblica e La Lettura del Corriere della Sera, oltre che segnalato da tutte le testate principali dedicate all’arte contemporanea: da Artslife a Espoarte, da Arte In a Finestre sull’Arte, da Artuu ad Artribune, con decine di migliaia di visualizzazioni.
In particolare la scoperta dell’Antigruppo siciliano ha avuto un significativo esito internazionale, con un convegno di studi dedicato, organizzato dalla città di Helsinki in Finlandia, in cui è stato sottolineato anche che molti degli artisti protagonisti, in visita alla mostra, hanno riconosciuto POP/BEAT – Italia 1960-1979 come il progetto più completo ed esaustivo dedicato a quel periodo mai realizzato fino ad oggi.
La mostra POP/BEAT ha dato origine anche alla pubblicazione di un corposo ed esaustivo catalogo (Silvana Editoriale) e ad una moltitudine di video di approfondimento sulla mostra presenti in rete. Al successo hanno contribuito, essendo parte integrante del progetto, i 32 eventi collaterali che hanno offerto occasioni di intrattenimento ma anche di approfondimenti tematici su cinema, teatro, musica contemporanea, letteratura, jazz e così via.
Roberto Floreani, curatore della mostra ha tracciato un bilancio soddisfatto dell’evento, apprezzando anche l’accoglienza riservata alla mostra e agli eventi collaterali: “È stato bellissimo vedere la partecipazione agli eventi dei vicentini – e non solo – che hanno reso questi appuntamenti pressoché sempre esauriti. Entusiastica è stata la risposta delle associazioni facenti parte del neo-costituito forum della cultura cittadina, cuore pulsante degli interessi del territorio. Il loro contributo è stato fondamentale per promuovere un progetto altamente inclusivo e condiviso. Con POP/BEAT – Italia 1960-1979 abbiamo piantato un seme che ora sta crescendo, portando l’arte del XX secolo a Vicenza e dalla nostra città, attraverso i media, in tutto il Paese. Grazie a tutti coloro che hanno creduto in questo progetto, che è simbolo di un’esperienza coesiva attorno ad un tema che sono convinto si rivelerà prezioso per futuri progetti sulla città”.
Il progetto POP/BEAT, grazie al suo importante ritorno mediatico nazionale, accredita la città di Vicenza di un respiro di ampia portata, indispensabile per affrontare una sfida che ormai riguarda orizzonti più lontani e affascinanti. L’assessore alla cultura del Comune di Vicenza Ilaria Fantin ha sottolineato proprio l’aspetto di crescita culturale: “Dopo la grande e innovativa mostra sui tre capolavori di Caravaggio, Van Dyck e Sassolino, che ci ha accompagnato nel periodo di Natale, POP/BEAT – Italia 1960-1979 ha segnato culturalmente la nostra Città che ha avuto il coraggio di dedicare una mostra ad uno dei periodi artistici temporalmente più vicini a noi ma complessivamente tra i meno conosciuti dal grande pubblico. Un trend che è stato confermato dalla grande attenzione che la stampa nazionale e di settore ha riservato alla mostra e, quindi, alla città che orgogliosamente la ha ospitata. Al curatore Roberto Floreani, a tutti coloro che si sono impegnati in questi mesi per la riuscita di questa esperienza e a chi è venuto a visitarla o ha deciso di vivere uno dei tanti eventi collaterali, arrivi il mio sincero ringraziamento, esteso anche alla rete delle associazioni culturali della Città che hanno arricchito ulteriormente l’esperienza di Pop Beat con interessanti eventi culturali”.