Popolare di Bari commissariata: al sud era aggregatrice per Bankitalia che tifava anche BPVi ma non Veneto Banca e… Bene Banca

396
Banca Popolare di Bari
Banca Popolare di Bari
Banca Popolare di Bari: da polo aggregante del Sud (privilegiato da Bankitalia) al commissariamento: un’altra storia in stile Popolare di Vicenza.

Sono almeno 3 anni che chiunque sapeva che uno dei più grandi malati del credito era la Popolare di Bari (e prima ancora CARIGE). Tanto tuonò che piovve. Ma le famose “doti predittive e prognostiche” di Bankitalia dove sono finite? Usate una tantum solo per la piccola Bene Banca di Bene Vagienna (Cuneo), banca in ottima salute commissariata non certo per le pesanti “perdite di patrimonio” come venerdì ufficializzato per la Banca Popolare di Bari ma, paradossalmente nell’anno dell’utile record.

Ne abbiamo scritto spesso qui anche per gli incroci di alcune sue storie con quelle della BPVi, un altro degli istituti ben voluti da Banca d’Italia a differenza di Veneto Banca, almeno fino a quando non perse il controllo delle operazioni a favore della Bce.
Bene Banca
Bene Banca

Ma per Visco la piccola ma solida Bene Banca era gestita in un modo che l’avrebbe potuta portare in difficoltà. Ed ecco che  invocando le “capacità da paragnosta” (la stessa vigilanza, nella causa tuttora pendente per querela di falso in sede civile, nella propria memoria difensiva parla testualmente di doti “predittive e prognostiche” per giustificare la conoscenza di fatti ben prima che gli stessi accadessero nella realtà) fu servito il commissariamento preventivo ossia il ricorso allo strumento di massimo rigore a disposizione di Palazzo Koch prima che i problemi potessero arrivare.

Alla fine in ogni caso a Bene Vagienna si è assistito al più veloce commissariamento della storia bancaria nazionale.
Poi la Procura di Cuneo, dopo aver avviato due distinti procedimenti penali sulla medesima segnalazione effettuata alla magistratura dalla stessa Vigilanza di Visco, statuì che gli ex avevano lavorato “in maniera scrupolosa ed accorta” nonché “nel rispetto delle procedure” ..
Una storia di ricorsi e controricorsi, con da ultimo la scoperta in Tribunale a Cuneo di  un documento ufficiale, depositato in giudizio dalla stessa Bene Banca ritornata in bonis, in cui il legale della Banca ha dichiarato alla società di Revisione che l’azione di responsabilità  contro gli ex amministratori (per 9 mln di euro) è stata intentata “soprattutto per motivi REPUTAZIONALI” in quanto così “è stata approvata da Bankitalia che l’ha autorizzata” …
La stessa Banca d’Italia, che un paio d’anni dopo non autorizzerà l’azione di responsabilità contro gli ex di MPS (ma a ben vedere a Siena qualche danno patrimoniale c’è stato!)
E la seconda commissione bicamerale di inchiesta sulle banche ancora stenta a partire …

Questa è l’Italia, indipendentemente dal colore di chi sia al Governo.

Viva l’Italia!