Oggi 1 aprile secondo tradizione e per motivi ancora incerti, è luogo comune celebrare il pesce d’aprile con degli scherzi. Così hanno fatto anche le associazioni che gestiscono lo spazio dell’ex scuola chiamato Porto Burci, che l’attuale giunta vorrebbe destinare all’Università senza però fare luce sul destino di un luogo che è diventato aggregatore culturale per giovani e non solo con corsi di falegnameria, fotografia, dibattiti, reading poetici, concerti, etc. (cfr Porto Burci, il silenzio dell’amministrazione sul rinnovo della proroga e i dubbi sul futuro di uno dei luoghi simbolo della rinascita culturale di Vicenza). E così, per esorcizzare il disagio dell’incertezza, le associazioni che gestiscono lo spazio, tra cui Legambiente, hanno pubblicato un post su Facebook in cui si annunciava la pubblicazione del nuovo bando “dopo quasi otto mesi dalle prime richieste, sono finalmente arrivate risposte sul destino di Porto Burci! Oggi, infatti, giorno della scadenza del contratto di gestione dello spazio a Legambiente Vicenza APS, è stato pubblicato il nuovo bando di affidamento del centro giovanile. Sessanta giorni per presentare un progetto capace di valorizzare il volontariato e il lavoro di rete tra enti diversi, un bando che guarda lontano: durata decennale, canone zero come patto di corresponsabilità tra pubblico e privato sociale, autonomia nella gestione, valorizzazione della progettazione partecipata. Questi i cardini su cui si muoverà la valutazione delle proposte progettuali dei soggetti che parteciperanno alla gara. Siamo contenti che il comune dia alle realtà del terzo settore la possibilità di continuare il lavoro di aggregazione giovanile e di animazione culturale iniziato tre anni fa e che la città ha dimostrato, in questi anni, di apprezzare”. Ma poi arriva la doccia fredda “Potrebbe sembrare una notizia vera invece è solo un pesce d’aprile! Nessuna novità all’orizzonte”. In attesa, le associazioni hanno pubblicato alcune proposte per un possibile rilancio delle attività di Porto Burci.