In occasione della conferenza stampa in cui la lista “Tosetto Ripartiamo da Vicenza” ha ufficializzato il sostegno al candidato sindaco del Centrosinistra Giacomo Possamai, è stato affrontato per la prima volta in questa campagna elettorale il tema della governabilità. Un punto che, finora, era stato riferito solo alla coalizione di Centrodestra.
La questione è stata posta a Possamai dal nostro direttore Giovanni Coviello. “Se è stato così complicato per il sindaco Rucco – è l’interrogativo – gestire una Giunta in cui ci sono stati cinque assessori dimissionati e alcuni consiglieri di maggioranza che hanno cambiato gruppo, come farà, Possamai, che è e rimane un esponente di spicco del Pd, a tenere unita, in caso di vittoria, una coalizione di cui fanno parte, oltre al Partito Democratico, tante liste civiche con candidati che, politicamente, vanno dalla sinistra al centro-destra e che nel passato sono stati molto critici col Pd, come quelli che fanno ora parte di Coalizione Civica provenendo da Sel e quelli come Patrizia Barbieri, ex Lega Nord e ora con Tosetto?”
“Questo – ha risposto Possamai – è il punto su cui sono più tranquillo in questa campagna elettorale. Conta moltissimo, intanto, il tema del valore umano e delle persone che stiamo mettendo insieme nella chiarezza e nella consapevolezza e lo stiamo facendo da subito. Ricordo a tutti come è nata la coalizione di Rucco: è nata con il Centrodestra che cambia mille candidati sindaco in tre mesi, con il valzer da Mantovani, a Ciambetti, a Donazzan, eccetera. A un certo punto dicono: «mamma mia, ne è rimasto solo uno, che è già in campo. Andiamo su Rucco». Rucco aveva provato a fare quell’operazione civica e diventa di fatto il candidato dei partiti in un contesto vissuto malissimo da chi lo sosteneva dall’inizio. Pian piano sono stati allontanati tanti di quelli, non a caso e con, di fatto, la Lega che va a farla da padrona. La nostra è una storia tutta diversa. Noi siamo partiti dall’inizio mettendo insieme i soggetti. Stiamo partendo dai punti e dalle cose da fare insieme, perché l’ho detto anche quando sono partito: decide Vicenza. A me interessa veramente poco la polemica nazionale di Tizio con Caio e Sempronio, mi interessa perfino poco chi ha vinto le primarie del Pd. Nel senso che, oggi, la questione è qui, Vicenza, chi mettiamo insieme e come li mettiamo insieme. Io penso che da Matteo a Coalizione civica, ci sia ampiamente la possibilità di lavorare molto bene insieme, che questo problema non si ponga. Perché poi il tema è il progetto sulla città. Non vedo nessun tipo di criticità, anzi vedo grandi potenzialità.”
Possamai chiude il ragionamento affrontando un punto importante: “questa è una coalizione fortemente civica, ma in che senso? Che ha tante liste civiche. Soprattutto non ci sono i partiti che comandano, nel senso che io, se dovessi essere eletto sindaco, lo farei da sindaco libero. Quindi non ci sarà nessuno che ci viene a spiegare che cosa fare, chi va nominato, chi fa l’assessore. Lo decideremo noi, il sindaco insieme alle forze civiche e politiche vicentine, perché noi abbiamo la fortuna che nessuno ci verrà a spiegare quello che dobbiamo fare. Non sono certo, per come sta andando, che la stessa cosa possano dirla anche gli altri.”.
Coviello, dopo aver ascoltato la risposta anche di Matteo Tosetto, che, collocandosi in un’area “liberale” è altrettanto tranquillizzante, chiede di dire la sua proprio a Patrizia Barbieri, storica esponente della Lega… originale (“però era l’unica che non mi dava del terrone quando la conobbi ed era con la Lega alleata di Hüllweck…“) e in passato molto critica con le posizioni ispirate al Pd, pur tenendo conto che oggi destra e sinistra sono concetti non più cristallizzati e che il “mondo politico” è cambiato.
Eletta alle precedenti amministrative con Idea Vicenza per Rucco Sindaco e, poi, uscitane, Barbieri sintetizza la sua posizione con una battuta: “Premesso che la vecchia Lega, che raccoglieva intorno all’idea del federalismo cittadini di destra e di sinistra (Bossi e Salvini provenivano da esperienze del Pci, ndr) fino a proclamare un Parlamento Padano, non c’è più da quando è diventata un partito, per quanto mi riguarda una buca da sistemare in una città non è né di destra né di sinistra…“.