Di fronte alla possibilità, vagheggiata oggi su Il Giornale di Vicenza, di un trasferimento fuori dalle mura, in viale Roma, delle poste centrali dalla sede storica nella piazza che da quel servizio prende addirittura il nome “popolare”, il deputato vicentino di Forza Italia, Pierantonio Zanettin, ha presentato un’interpellanza al Ministro dell’Economia e delle finanze a cui, tramite Cdp, fa capo l’azienda Poste Italiane.
Zanettin premette che «il degrado nel centro storico di Vicenza, che l’interpellante ha denunciato attraverso diversi atti di sindacato ispettivo, non deriva soltanto dalla presenza di criminali, prevalentemente extracomunitari, ed accattoni molesti, ma anche da scelte di natura urbanistica, che, nel tempo lo hanno impoverito, portando al di fuori delle mura scaligere una assai significativa parte degli uffici e dei servizi pubblici».
In quest’ambito si inquadra la notizia che il servizio al pubblico, che dal 2018 è stato garantito in una struttura, che era stata allestita in un container con caratteristiche provvisorie, ma nel frattempo stabilizzate, verrà probabilmente trasferito in Viale Roma visto che «i lavori di ristrutturazione dell’adiacente ex Regio Palazzo delle Poste, esempio di architettura razionalista, sono fermi (e lo resteranno per chissà quanto), bloccati da contenziosi legali e forse anche dal disinteresse dei privati proprietari» il cui edificio è divenuto nel frattempo un rifugio per sbandati e disadattati.
Si tratta, sottolinea il parlamentare vicentino, dell’ennesimo «buco nero di un centro storico, abbandonato a se stesso, senza alcuna pianificazione urbanistica, ove si consideri che è disciplinato ancora dal piano “Coppa”, che iniziò il suo iter formativo nel 1963 e venne definitivamente approvato nel 1979. Anche la sede delle Poste al Mercato Nuovo è oggi allestita in un container, costringendo l’utenza, composta per lo più da pensionati, a lunghe file all’aperto e sotto il sole durante la stagione estiva».
Fatte queste premesse l’avv. Pierantonio Zanettin chiede al ministro del Mef di sapere «quali iniziative intenda assumere il governo, attraverso la sua partecipata e controllata Poste Italiane, per garantire all’utenza della città di Vicenza, un servizio postale efficiente, razionale e sufficientemente confortevole».