Nell’imponente Centro Congressi la Nuvola di Roma, Poste Italiane ha ufficializzato la partenza a marzo di Polis.
E lo ha fatto alla presenza dei vertici dello Stato e della Santa Sede, dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, la Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni e la quasi totalità della compagine governativa, fino al Segretario di stato del Vaticano, Cardinale Luciano Parolin, oltre ai rappresentanti di 5000 comuni italiani.
Polis è un Progetto di Poste Italiane, cofinanziato per 800 milioni di euro dal PNRR, che vedrà operativi, negli uffici postali di tutti i comuni italiani con meno di 15 mila abitanti, circa 7000 sportelli unici che semplificheranno l’accesso a molti servizi della Pubblica Amministrazione.
La rete di sportelli unici multiservizi di prossimità più capillare in Italia
Dei 6933 comuni coinvolti, quasi 4800 hanno meno di 5000 abitanti e coprono il 40% della popolazione italiana residente.
In questo contesto, gli uffici postali dei comuni minori saranno integralmente trasformati e dotati di infrastrutture tecnologiche e digitali all’avanguardia che vedranno installati 7000 Atm postmat, e 4000 postazioni per fornire i servizi della Pubblica Amministrazione in modalità self service, attivi 24 ore su 24.
All’esterno degli edifici ci saranno 5000 colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici. Verrà creata la rete di “Spazi per l’Italia” che saranno ricavati dagli edifici direzionali e dai grandi uffici postali collocati in tutte le provincie italiane. Da queste sedi nasceranno 10000 postazioni che saranno messe a disposizione dei cittadini per attività di lavoro, riunione, a favore di professionisti, associazioni ed imprese.
La vita dei cittadini semplificata dai servizi in unica sede: lo sportello Polis
Banca, tribunale, Inps, ospedale, anagrafe comunale, Agenzia delle Entrate, questura e carabinieri. Questi gli enti, che tramite la Casa dei servizi digitali di Poste Italiane, permetteranno i cittadini dei piccoli comuni italiani di rimuovere per sempre le lunghe e costose trasferte per avere accesso ai servizi della Pubblica Amministrazione; solitamente fruibili nelle città più grandi o nei capoluoghi di provincia.
I cittadini potranno richiedere certificati anagrafici, la carta d’identità elettronica, il passaporto, il codice fiscale per neonati, i certificati giudiziari e previdenziali, oltre a diversi servizi ad integrazione di quelli postali, finanziari, logistici ed assicurativi.
Un progetto di trasformazione digitale dell’Italia e per gli italiani
“Il futuro della nostra azienda è sempre stato e sarà sempre al servizio degli italiani. Polis vuole sostenere con i suoi servizi le piccole comunità decentrate attuando l’innovazione digitale sostenibile”. Queste le dichiarazioni del Presidente delle Poste, Maria Bianca Farina.
“Un servizio – rimarca nel suo intervento il primo ministro Meloni – che si rivolge e si fonda sui piccoli municipi, in cui noi custodiamo la nostra identità nazionale”.
Identità e senso di appartenenza alla propria comunità, che in particolare nel piccolo borgo si identificano all’unisono.
Un pubblico riconoscimento in cui l’ufficio postale, insieme alla farmacia, il municipio e la caserma dei carabinieri e il medico di base rappresentano nei sentimenti degli italiani, vere e proprie istituzioni fiduciarie.
I piccoli comuni ora al centro e non più in periferia
Le migliaia di sindaci presenti alla manifestazione hanno confermato, con la loro personale presenza nella Capitale, un benvenuto corale alla Casa dei servizi digitali Polis.
Lo sostiene il sindaco Omar Loris Trevisan, del piccolo comune di Altissimo (Vi), anche in duplice veste di direttore dell’ufficio postale del suo comune, dichiarando “l’importanza storica e funzionale del binomio Poste e Pubblica Amministrazione locale al servizio dei cittadini”.
Dello stesso parere Stefano Presa, sindaco di Vestenanova, piccolissimo comune di 2000 abitanti nei Monti Lessini, in Provincia di Verona, che si è detto “apertamente favorevole all’iniziativa” e ha ricordato, nella figura del postino, la relazione di fiducia che gli abitanti, soprattutto delle piccole località, godono nei confronti della Posta in quanto vero pubblico presidio a servizio della comunità.
Coesione economico sociale e territoriale. Il progetto di Poste italiane, giusta guida per l’accesso democratico ai servizi
Un divario territoriale che da sempre divide il territorio nazionale e che ora nella società globale e dell’informazione non è più sostenibile. Lo affermano le analisi e gli studi dell’Istituto Nazionale di ricerche Demopolis.
Pietro Vento, direttore del prestigioso Centro Studi che valuta le tendenze della società italiana, ha confermato che “l’obiettivo del programma di PI è fondamentale per il futuro del Paese nel quale ancora oggi il social digital divide, per ragioni di età, di studio, di collocazione geografica e sottrae opportunità e occasioni imprescindibili ad una parte significativa di cittadini.
Infatti – ha aggiunto Vento – è importante che siano le Poste a condurre questa azione, perché godono da sempre della fiducia delle famiglie e risparmiatori del nostro Paese. I territori italiani hanno bisogno di democratizzare le opportunità e La coesione di tutte le Italie passa proprio da questi strumenti”.
Non c’è dubbio che l’ambizioso progetto di Poste Italiane abbia tutte le condizioni per fornire diversi importanti servizi pubblici a quei cittadini geograficamente periferici ai capoluoghi di provincia o territorialmente disagiati in località decentrate e poco accessibili.
Se la poderosa macchina del progetto Polis raggiungerà gli obiettivi annunciati, allora potremmo vedere molti cittadini italiani meno divisi e forse più uniti, magari attorno al loro affezionato ufficio postale.