Potere al popolo Vicenza: gli invisibili all’epoca del coronavirus

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Migranti al lavoro
Migranti al lavoro
Gentile direttore, l’emergenza causata nel nostro paese dal coronavirus sta mostrando tutte le  contraddizioni della società capitalista – neoliberista, com’è la nostra, nella quale l’esclusione delle persone fragili, “inutili” e “improduttive”, è la prassi.  Il dramma dei nostri poveri “storici” e dei migranti (siano essi nella condizione di rifugiati,  richiedenti asilo o clandestini) diventa ogni giorno più difficile.
Chi ha i documenti “in regola” ed è inserito in qualche progetto lavorativo, sempre meno
dopo i decreti “sicurezza” di Salvini, si può dire fortunato perché di solito ha cibo ed
alloggio. Per gli altri che a causa dei decreti Salvini sono ridotti in clandestinità (senza
assistenza sanitaria) e che spesso vivono di lavoro nero o chiedendo l’elemosina la
situazione è sempre più critica.
Molti non hanno più un posto dove dormire o sfamarsi, perché le misure anti-contagio
hanno prodotto la diminuzione dei posti letto e la chiusura delle mense di molte realtà
assistenziali.  In questa situazione non possono chiedere l’elemosina perdendo così anche questa  misera entrata mentre /chi vive di lavoro nero se riesce ad andare sul posto di lavoro lo fa  a rischio di contagio. Spesso inoltre per problemi linguistici chi potrebbe muoversi non sa compilare un’autocertificazione
Ci chiediamo ma chiediamo soprattutto alle istituzioni del nostro paese come si stia
affrontando questa emergenza nell’emergenza.
Chiediamo con forza alle autorità competenti che applichino urgentemente un piano
di prevenzione per tutti i più poveri, i più deboli, i più vulnerabili iniziando dalle cose più
elementari ma fondamentali come la casa, il reddito, l’accesso all’acqua (pensiamo ai
campi informali dove si concentrano i migranti per il lavoro in agricoltura).
Crediamo che la regolarizzazione dei migranti sia necessaria per farli uscire dalla
ricattabilità, ghettizzazione e marginalità sociale.
Abbiamo bisogno che proprio durante  questa emergenza nazionale la nostra società non escluda nessuno e metta tutti in  condizioni di non ammalarsi e contribuire a ricostruire questo paese.  Quest’epidemia è esplosa in un paese in cui le strutture pubbliche – a partire dalla sanità – sono state demolite in anni di ricette scellerate, perseguite da tutti i partiti di governo, in  nome dei vincoli di bilancio e “fiscal compact”. A questa emergenza seguirà una profonda  crisi economica e non ci possiamo permettere venga pagata ancora una volta dai  lavoratori e dai più deboli economicamente.
Pretendiamo che i soldi necessari si trovino tagliando le spese militari, facendo un
prelievo d’emergenza sui redditi più alti, prevedendo una tassazione straordinaria dei
grandi patrimoni e un recupero dell’evasione fiscale dai grandi evasori, cominciando dalle
multinazionali.
E’ il momento della solidarietà (Inter)nazionale, è il momento che anche i più ricchi,  finalmente, contribuiscano in misura delle loro possibilità.
E’ il momento di pretendere che nessuno rimanga indietro, pretendere una grande
redistribuzione verso il basso della ricchezza. Così si combatte l’insicurezza sociale che è
figlia dell’esclusione sociale.
Potere al popolo – Vicenza.