Poveglia, l’inquietante isola dei fantasmi nel mare veneziano

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Poveglia. foto di Venezia da Vivere da facebook
Poveglia. Foto di Venezia da Vivere da facebook

Sento parlare di Poveglia, quest’isola “maledetta”, abbandonata e raggiungibile solo via mare con barche private, che si trova nella laguna di Venezia. Mi informo, ricerco, mi documento. Da un primo giro sul social Facebook vengo sorpresa da un post di “WBStudios Games”, in lingua spagnola: “No tenemos nada que decir. Pagamos por estas fotos de Poveglia y queremos compartirlas”, cioè: “Non abbiamo niente da dire. Paghiamo per queste foto di Poveglia e vogliamo condividerle”. E condividono pubblicamente delle foto molto suggestive. C’è anche l’associazione “Poveglia per tutti” che organizza iniziative culturali, turistiche e laboratori per bambini, alla scoperta dell’isola. A giudicare dalle foto (recenti, alcune di settembre 2024) non sembra essere un’isola poco frequentata. Anzi.

Poveglia. Foto di WBStudios Games da facebook
Poveglia. Foto di WBStudios Games da facebook

L’isola si trova a sud della Laguna Veneta, di fronte a Malamocco lungo il Canal Orfano, che collega la bocca di porto di Malamocco con Venezia. La sua superficie è di 7,25 ettari ed è composta da tre isolotti. Conta undici fabbricati.

La storia

Anticamente era denominata Popilia, probabilmente per la sua vegetazione o in relazione alla vicina via Popilia-Annia, fatta costruire dal console romano Publio Popilio Lenate. Divenuta borgo e sede di un castello, il centro contribuì efficacemente, tra l’809 e l’810, alla resistenza di Metamauco, l’antica capitale del ducato di Venezia, assediata dai Franchi. Gli abitanti di Popilia, per l’attiva parte avuta nella difesa dall’invasione franca, ricevettero una serie di privilegi, quali l’esenzione dalle tasse, dal servizio militare e dal remare nelle galee. Nel Medioevo l’isola era un centro ricco e popoloso, in posizione strategica per i commerci. A seguito dell’invasione longobarda del VI secolo e della distruzione delle città dell’entroterra, divenne uno dei centri di reinsediamento delle popolazioni in fuga verso le coste. Nell’isolotto centrale, il più grande, ci sono resti di alcuni padiglioni ospedalieri che risalgono alla prima metà del XX secolo. sul secondo isolotto, collegato a quello centrale da un ponte vi è solo la vegetazione spontanea. Il terzo isolotto, il più piccolo, è a forma ottagonale ed è stato realizzato artificialmente a fine Trecento con scopi difensivi.

Foto dell'associazione Poveglia per tutti da facebook
Foto dell’associazione Poveglia per tutti da facebook

La fama di isola maledetta

Tra miti e leggende tramandati oralmente, l’inizio della macabra fama risale alla pestilenza del Settecento, quando arrivarono all’isola uomini malati e merci per il lazzaretto. In seguito, nel Novecento, tra il 1922 e il 1946, Poveglia fu sede probabilmente di un ospedale psichiatrico. Da qui nascono storie inquietanti che portano a pensare che l’isola sia abitata dai fantasmi delle persone morte di peste e degli ex pazienti dell’ospedale psichiatrico. Negli Usa si parla dell’isola di Poveglia come uno dei luoghi più infestati del mondo, tanto che perfino alcuni ghostbusters del lontano Colorado si sono avventurati nell’isola a caccia di fantasmi! Si ricorda che la visita all’interno degli edifici è proibita a causa delle condizioni precarie degli stabili.

Foto di WBStudios Games da facebook
Foto di WBStudios Games da facebook