Persone migranti, disabili, senza fissa dimora, insieme a donne vittime di tratta ai fini della prostituzione ed adolescenti accolti nelle case famiglia- inizia così il comunicato di presentazione – Con loro i fratelli, naturali o acquisiti, i volontari, e poi una mamma ed un papà: in 500 accorreranno da tutto il Veneto alla Festa della Condivisione della Comunità Papa Giovanni XXIII.L’appuntamento è per sabato 6 ottobre a Vicenza, nell’Istituto San Gaetano di via Mora 12.
L evento celebra i 40 anni dalla fondazione della prima casa famiglia della Comunità Papa Giovanni XXIII in Veneto ed i 50 anni dalla nascita dell’associazione. Saranno presenti i rappresentanti degli enti locali (sindaci, assessori, ma anche assistenti sociali); con loro l Associazione fondata da Don Oreste Benzi a Rimini nel 68 ha costruito la propria storia in Regione.
Si alterneranno mostre fotografiche e testimonianze; momenti di intrattenimento per i bambini, musica, spettacoli teatrali, concerti e tanto altro, fino alla mezzanotte. Alle 17 la celebrazione dell’Eucarestia sarà presieduta dal vescovo di Vicenza Beniamino Pizziol.
Spiega Ugo Ceron, Responsabile della zona Veneto Ovest della Comunità Papa Giovanni XXIII: «In un momento storico in cui e sempre piu difficile parlare di accoglienza, di aiuto a chi e in difficolta , di sostenibilita dell azione sociale, ci saranno moltissimi spunti per la riflessione ed il confronto. Le testimonianze di mamme e papà delle case-famiglia complementari e multiutenza saranno occasione per sollecitare le istituzioni ad un pieno riconoscimento della loro metodologia educativa ».
Il tema verrà approfondito il 9 novembre a Padova con il convegno Oltre la gabbia del disagio. Come la casa famiglia multiutenza è una risposta integrata al bisogno di cura e relazione.
I NUMERI
Sono 43 le case-famiglia o di accoglienza della Comunità in Veneto e 1 comunità per vittime delle dipendenze: hanno accolto in un anno 87 minori e 144 adulti. 81 famiglie affidatarie costituite attorno alle realtà della Comunità Papa Giovanni XXIII hanno ospitato altri 83 minori, allontanati da sistuazioni di degrado e violenza; 140 persone con disabilità sono inserite nelle 3 cooperative sociali; circa 200 persone disabili partecipano con 200 volontari ai campi di condivisione estivi. Con 5 unità di strada circa 40 volontari incontrano con continuità homeless e prostitute.