Con il Premio Dedalo Minosse 2019, la più raffinata architettura di tutto il mondo torna nella Basilica Palladiana, dopo 10 anni, con una grande mostra antologica, che sarà allestita dal 21 settembre al 6 ottobre.
Un ritorno nello spazio che il Comune sta destinando ad importanti progetti espositivi, secondo un calendario di eventi iniziato con Illustri Festival, e che dopo il Dedalo Minosse vedrà il ciclo triennale di ulteriori tre grandi mostre già annunciate dall’amministrazione.
A presentare l’iniziativa c’erano oggi in Sala Stucchi a Palazzo Trissino il sindaco Francesco Rucco, Caterina Soprana, presidente della quarta Commissione consiliare “Sviluppo economico e attività culturali”, Maria Cristina Franco, vice presidente della Provincia di Vicenza, Roberto Tretti, vicepresidente nazionale Ala – Assoarchitetti, e Marcella Gabbiani, direttore del Premio Dedalo Minosse.
“Ospitiamo con piacere l’undicesima edizione del Premio Dedalo Minosse dedicato all’architettura, un tema che trova la sua naturale collocazione proprio a Vicenza, città plasmata dal noto architetto rinascimentale Andrea Palladio, rendendo possibile così l’affiancamento tra storia e contemporaneità – ha dichiarato il sindaco Francesco Rucco -. Protagonisti saranno due dei monumenti principali della città. La Basilica palladiana – che desideriamo rimanga aperta per tutto l’anno, ospitando grandi eventi, progetto in cui crediamo fortemente ma che richiede anche un importante investimento economico – accoglierà l’esposizione del Premio, che seguirà Illustri Festival, in chiusura a giugno, aprendo la stagione autunnale. La premiazione invece verrà ospitata al Teatro Olimpico, sempre più protagonista della cultura vicentina”.
“L’edizione 2019 nasce attraverso un percorso condiviso in ogni aspetto con l’assessorato alle attività culturali, in un rapporto di co-promozione che mi auguro continui nel tempo – è intervenuta Caterina Soprana, presidente della quarta Commissione consiliare “Sviluppo economico e attività culturali” -. L’evento, oltre a celebrare la grande architettura, la mette in relazione con un aspetto meno conosciuto, quello della Committenza, che gioca un ruolo chiave nello sviluppo di progetti architettonici e urbanistici. Partendo dalla Committenza, il premio mette in rete i progettisti e tutte le maestranze e le aziende che gravitano sul mondo dell’architettura e dell’edilizia, oltre ai decisori pubblici e ai cittadini, creando un intreccio di cultura e produttività che riflette appieno l’identità vicentina e si rivolge a tutti, con un occhio di riguardo anche alle scuole. Aperto a committenti pubblici e privati di tutto il mondo, il Premio è infine un ottimo motore per proiettare Vicenza in un contesto internazionale di massimo livello, come testimonia la valenza dei nomi che si avvicendano nella Giuria Internazionale. Ci auguriamo quindi che la collaborazione continui, ospitando a Vicenza anche le prossime edizioni”.
“La Provincia è accanto al Comune a sostegno del Premio che valorizza la committenza, elemento propulsore fondamentale ai tempi di Palladio per favorire gli artisti e la loro libertà espressiva – ha sottolineato Maria Cristina Franco, vice presidente della Provincia di Vicenza, e membro del Comitato d’Onore del premio -. Ringrazio quindi i committenti di oggi che, nonostante la congiuntura economica sfavorevole, non mancano di esprimere la loro attenzione verso l’estetica e la bellezza che certamente valorizzano le nostre città e promuovono cultura”.
“Il Premio, che registra ad ogni edizione circa 500 committenti partecipanti provenienti da varie nazionalità, nasce oltre 20 anni fa dall’idea di alcuni architetti vicentini con l’intento di valorizzare la figura del committente, componente indispensabile per la definizione dell’opera architettonica, per garantirne un risultato felice determinato dal dialogo con il progettista – ha spiegato Roberto Tretti, vicepresidente nazionale Ala – Assoarchitetti -. Desideriamo che il Premio rimanga a Vicenza dove è nato, sede naturale perchè città dell’architettura di Palladio”.
“E’ nostra intenzione allargare il più possibile il dibattito a figure professionali, competenze, istituzioni e costruttori, per riuscire a dialogare di architettura tra professionisti con il fine di promuovere ricadute positive sul territorio – ha infine concluso Marcella Gabbiani, direttore del Premio Dedalo Minosse -. Anche quest’anno avremo una giuria variegata che comprende non solo architetti, ma anche scrittori, giornalisti imprenditori. Lo scorso venerdì ci siamo incontrati a Confindustria Vicenza grazie alla disponibilità della sezione edili che collabora con il Premio da molto tempo; è stata l’occasione per aprire un dibattito proficuo che vede spesso pareri contrastanti tra le differenti figure professionali offrendo così al territorio un’opportunità di crescita. Durante le due settimane della mostra avvieremo un forum della committenza in cui parleremo di urbanistica, paesaggio e di altri temi connessi insieme a vari enti ed interlocutori provenienti anche dall’estero”.
Fondato a Vicenza dall’associazione nazionale ALA Assoarchitetti nel 1997, per promuovere l’architettura italiana e fortemente radicato in Città, il Premio con l’XI Edizione 2018/2019 oltre che dalla Regione del Veneto, è co-promosso anche dall’Assessorato alle attività culturali del Comune di Vicenza.
Durante la Mostra, all’interno del grande salone sarà allestito uno spazio per il dibattito e il confronto sui temi della città, del paesaggio, dell’ambiente, dell’architettura, del restauro e del riuso del patrimonio storico e del design.
Un grande Forum della Committenza, nel “Foro” antico di Vicenza, nel corso del quale per due settimane, Architetti e Committenti, Costruttori, Giornalisti, Esperti dei vari settori si confronteranno con seminari, conferenze e workshop interdisciplinari aperti al vasto pubblico, attivando così il cuore civico della Città, che s’animerà delle voci di professionisti, amatori e associazioni. Parteciperanno anche la Biblioteca Civica Bertoliana, la Sezione Edili di Confindustria Vicenza, l’Ordine degli Architetti della Provincia di Vicenza, Confprofessioni, il Laboratorio di Progettazione, Analisi e Valutazione dell’esistente dell’IUA di Venezia le Scuole della città e altre istituzioni e realtà cittadine, nazionali e internazionali.
Un programma in corso d’elaborazione e incremento, con il quale Vicenza persegue la sua vocazione di città storica dell’architettura e, proprio nel centenario della circumnavigazione di Antonio Pigafetta, afferma il suo ruolo di piccola città dal respiro globale, affacciata sul panorama internazionale della qualità costruita e dell’innovazione.
Vicenza contiene una potenzialità turistica e culturale originale, centrale e complementare rispetto alle tradizionali mete di Verona, Padova e Venezia. È’ una città che attraversa, come tutto il Paese, una difficile congiuntura economica, per la quale il Forum della Committenza rappresenta una chiamata dei progettisti ai diversi attori del processo del costruire, a partire dai committenti, per coinvolgere i costruttori, le aziende, i decisori pubblici e i cittadini, sulle sorti future della Città ma anche di dibattere sui grandi temi del globale e del locale.
Dedalo Minosse è un Premio unico al mondo, in cui la figura del Committente, spesso trascurata quando si parla di architettura, viene riconosciuta come fondamentale e strategica nel processo costruttivo.
Aperta ai committenti pubblici e privati di tutto il mondo, la manifestazione seleziona e propone architetture realizzate negli ultimi 5 anni, che rappresentano il segno visibile della ricerca internazionale, dove risalta il contributo del committente nella creazione di bellezza diffusa, attraverso la realizzazione dell’architettura contemporanea.
Lo scorso 14 giugno 2019 a Vicenza, la Giuria internazionale e interdisciplinare dell’Undicesima edizione 2018/2019 si è riunita a Palazzo Bonin Longare, ospitata da Confindustria Vicenza, dove ha assegnato i premi ai committenti che attraverso le proprie realizzazioni meglio hanno investito, innovato, migliorato la qualità della vita, non solo dei destinatari dei loro progetti, ma della comunità in generale.
Tra i giurati personalità dalle variegate competenze ed esperienze, come l’argentino David Basulto, fondatore della grande piattaforma web Archdaily, l’imprenditore Paolo Caoduro, Cesare Maria Casati, direttore de l’ARCA International, lo storico dell’architettura Richard Haslam, Francine Houben, del noto studio Mecanoo di Delft, il giapponese Katsufumi Kubota, Veronica Marzotto, committente e imprenditrice, l’artista Michelangelo Pistoletto, Dan Pitera, preside d’architettura all’Università Detroit Mercy; Marco Sammicheli, responsabile delle relazioni internazionali della Triennale di Milano, oltre a Philippe Prost, l’architetto che con la Regione Hauts de France, vinse la X Edizione e che oggi è popolare in Francia, per i suoi interventi televisivi quale Architetto del Patrimonio e Urbanista, sul grande tema del restauro di Notre Dame, devastata dall’incendio lo scorso 15 aprile 2019.
Oltre 300 le iscrizioni pervenute all’XI edizione, da oltre 40 paesi di tutto il mondo, tra i quali, oltre l’Italia, Argentina, Australia, Austria, Belgio, Brasile, Canada, Cina, Corea, Filippine, Francia, Germania, Giappone, India, Israele, Messico, Kenya, Olanda, Pakistan, Perù, Portogallo, Repubblica Ceca, Romania, Spagna, Svizzera, USA, Vietnam.
Un panorama davvero vario dalla grande alla piccola scala nel quale la Giuria ha ricercato le motivazioni che hanno portato alla realizzazione dei progetti candidati, analizzando in particolare gli aspetti di sostenibilità sociale, condivisione pubblica, l’applicazione del Design for All, la valorizzazione e conservazione del paesaggio e del patrimonio architettonico, l’uso di tecnologie e materiali innovativi e riciclabili finalizzati alla conservazione dell’ambiente costruito e naturale, la valorizzazione delle tradizioni e dei linguaggi locali, all’approccio progettuale multidisciplinare e all’integrazione tra arte, architettura e design.
I premiati e i segnalati saranno proclamati il prossimo 21 settembre 2019, nel corso della grande serata evento del Teatro Olimpico a Vicenza.
Numerose le novità della cerimonia di quest’anno, che vedrà sfilare committenti e architetti da tutto il mondo e alla quale parteciperanno costruttori, aziende, esperti del settore, ma anche, come sempre, appassionati e curiosi.