Premio Neri Pozza, il 6 settembre la premiazione al Teatro Olimpico

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Questa mattina alle Gallerie d’Italia di Milano (Piazza della Scala 6) il vicesindaco Matteo Tosetto ha partecipato alla conferenza stampa dedicata al Premio Nazionale di Letteratura Neri Pozza, sostenuto da Confindustria Vicenza, e dedicato a opere inedite di narrativa letteraria, durante la quale è stata annunciata la cinquina finalista. (Entro il 15 maggio, termine di presentazione degli elaborati, sono arrivati 1.118 testi)

Il vincitore, che sarà annunciato il 6 settembre durante la cerimonia di premiazione che si svolgerà al Teatro Olimpico di Vicenza, riceverà in premio un assegno di 25 mila euro e la pubblicazione dell’opera da Neri Pozza Editore.

“E’ stato un onore oggi partecipare alla cerimonia in cui sono stati decretati cinque finalisti su 1.118 testi pervenuti al Premio Nazionale di Letteratura Neri Pozza – dichiara il vicesindaco Matteo Tosetto -. Un premio prestigioso che mi ha visto oggi rappresentare il sindaco e l’amministrazione comunale e la cui cerimonia conclusiva si terrà nel Teatro Olimpico di Vicenza. Una grande soddisfazione non solo per i cinque finalisti ma anche per la nostra città che continua ad ospitare la fase finale di un premio così prestigioso”.

“Nel rammarico per l’impossibilità di essere presente, rinnovo l’apprezzamento per questo Premio, profondamente legato alla mia città, che saremo orgogliosi di ospitare nella sua fase conclusiva, il 6 settembre, al Teatro Olimpico, uno dei luoghi simbolo della cultura vicentina – spiega Caterina Soprana, presidente della quarta commissione consiliare “Sviluppo economico e attività culturali” -. Un Premio che rispecchia con coraggio e coerenza l’identità e la serietà della Casa Editrice che rappresenta. A cominciare dalla sua volontà di premiare solo opere inedite, richiamando quella mission di difendere e portare avanti l’attività di scouting editoriale di selezione e valutazione dei talenti che è fondamento stesso di Neri Pozza Editore. E un Premio che ha la capacità, per nulla scontata oggi, di mettere insieme e far combaciare la peculiarità strettamente culturale con la valenza economica, dimostrando che coniugare valore letterario e successo economico non è un’utopia, e oggi è ancora possibile; che non è sempre vero che il valore reale non può combaciare col successo dei numeri, e che in fondo sì… con la cultura si può anche mangiare, oltre che crescere. Un messaggio importante e bellissimo per tutti quei giovani che, spesso, avvertono una mancanza di fiducia in questo senso.

Chiudo, oltre che con i doverosi complimenti agli autori della cinquina finalista, con l’augurio, per me e per la mia città, che questo prestigioso premio possa continuare a lungo a “tornare a casa”, nella nostra Vicenza, nella sua cerimonia finale”.

Premio Nazionale di Letteratura Neri Pozza

A decretare il vincitore sarà il giudizio di un Comitato di Lettura composto dall’agente letterario Marco Vigevani, dagli scrittori e giornalisti Francesco Durante e Stefano Malatesta, dallo scrittore e critico letterario Silvio Perrella, dalle scrittrici Wanda Marasco, Romana Petri e Sandra Petrignani, dalla direttrice del Circolo dei Lettori di Milano Laura Lepri, dal direttore editoriale Neri Pozza Giuseppe Russo.

La Sezione Giovani, indetta all’interno del Premio Nazionale di Letteratura Neri Pozza in collaborazione con il Circolo dei Lettori di Milano (che agisce con il sostegno di Banca Intesa Sanpaolo e Fondazione Cariplo), è riservata ai partecipanti al Premio che abbiano età inferiore ai 35 anni e prevede per il vincitore la pubblicazione dell’opera da parte di Neri Pozza editore. Alla data conclusiva, il 15 maggio, sono arrivati 267 testi in concorso per la Sezione Giovani. La selezione delle opere è avvenuta a cura del Comitato di Lettura del Premio Nazionale di Letteratura Neri Pozza in collaborazione con Il Circolo dei Lettori di Milano.

Tra i finalisti figurano romanzi dove l’arte e i suoi protagonisti sono al centro della narrazione: dal musicista Antonio Vivaldi che, nel romanzo di Emanuela Fontana, Le stagioni, viene messo a nudo nella sua umana rivalità con i fratelli Marcello e Benedetto, alla modella e pianista russa Misia Sert, il cui salotto parigino era frequentato da Picasso, Debussy e tutti gli artisti e intellettuali dell’epoca, protagonista dell’opera di Francesca Frigerio, La musa. Si muove nel mondo cinematografico internazionale, dal dopoguerra ai giorni nostri, anche il protagonista d’invenzione del romanzo di Davide Mazzocco, La mente è un luogo appartato, mentre Carbone, il romanzo breve di Licia Pizzi, racconta il ritorno dal Sud America all’Italia di una ex-musicista di talento, Armida, ormai ridotta in povertà.

Prediligono un’impronta contemporanea il romanzo, L’ora di pace di Piera Rampino, un’opera arguta, quasi una pièce teatrale che ricorda l’atmosfera dei lavori di Alan Bennett o Beati gli inquieti, di Stefano Redaelli, romanzo in cui follia e manicomi fanno da sfondo a una narrazione in cui dominano i dialoghi serrati o Hello, goodbye di Claudio Grattacaso una storia di amicizie e tradimenti in una località di mare del sud Italia.

Ha invece al centro una storia di famiglia il romanzo di Giovanna Esposito, Una montagna di polvere in cui ricordi e dettagli del passato tornano a bussare alla porta dei protagonisti, sconvolgendoli.

I quattro romanzi rimasti in concorso per la Sezione Giovani si caratterizzano per la scelta di stili e contesti molti differenti tra loro. Ida Amlesù, con Cinema di Babele sceglie un’ambientazione contemporanea e uno stile sperimentale, Elisa Botticella, con La vita feroce si cimenta con una storia di amicizia femminile sullo sfondo di una Berlino dei giorni nostri, Benedetta Galli si diletta, nel suo Schikaneder e il labirinto, in un divertissement che racconta il desiderio inespresso dell’impresario di Wolfgang Amadeus Mozart di scrivere un seguito della celebre opera “Il Flauto magico” e, infine, Ilaria Rossetti che, con Le cose da salvare, va a toccare vite al margine e dolori privati.