In collaborazione con Adnkronos. Una delle eredità importanti della pandemia è il valore della vaccinazione, come strumento preventivo di fronte a malattie gravi, i cui esiti possono essere anche mortali. Se parliamo di meningite, la consapevolezza di essere di fronte a una minaccia per la salute umana è piuttosto diffusa. Ma ancora oggi non tutti sanno di cosa si tratti e cosa possa comportare per bambini e adulti, soprattutto se fragili perché immunocompromessi.
L’evento “Pre-Occupiamoci della meningite in Veneto e Friuli Venezia Giulia – tra best practice e bisogno di protezione“, promosso da Adnkronos Comunicazione con il supporto non condizionante di GSK, ha fatto il punto sugli strumenti di prevenzione che la regione ha in atto per proteggere le fasce più vulnerabili, per le quali si segnala una maggiore incidenza di infezione.
La meningite meningococcica è un’infezione grave, disabilitante e spesso mortale, seppure rara. Il 10% dei pazienti va incontro al decesso nonostante riceva cure adeguate. Il 10-20% dei sopravvissuti può andare incontro ad amputazioni, danni cerebrali, perdita dell’udito, disturbi dell’apprendimento. Un rischio che, sebbene maggiore nei bambini in tenera età, permane per tutta la vita e interessa particolarmente le persone più fragili, come gli anziani o i soggetti immunodepressi.
“Nell’ambito di quella che è la prevenzione noi possiamo utilizzare un’arma importante che è data dalle vaccinazioni che andiamo a somministrare già dalla prima infanzia e quindi di conseguenza i soggetti vengono a essere protetti proprio in quello che è il periodo più a rischio – commenta Vincenzo Baldo, Professore Ordinario di Igiene Università di Padova -. Se andiamo a vedere l’epidemiologia, la patologia va a coinvolgere maggiormente i bambini, gli adolescenti e gli anziani. In questo ambito noi svolgiamo un’azione importante con un calendario vaccinale che ci consente di raggiungere quanti decidono di vaccinarsi. Ci sono poi anche soggetti che sono più fragili, per i quali deve essere proposta la vaccinazione perché ovviamente si riduce la possibilità di avere complicanze gravi nel caso in cui si contragga l’infezione”.
Durante l’incontro focus sulle esperienze e le best practice delle regioni Veneto e Friuli Venezia Giulia registrano un buon trend di coperture vaccinali contro queste patologie. In particolare, per i bambini nella regione Veneto la copertura (per le due vaccinazioni contro meningococco di tipo B e di tipo ACWY) è di oltre il 90% mentre per gli adolescenti la copertura supera l’83-84.
E anche l’esperienza della pandemia e della campagna vaccinale anti Covid hanno lasciato il segno.
“Stiamo riflettendo molto su quello che è stata l’esperienza della campagna vaccinale Covid – osserva Michele Tonon, Direzione Prevenzione Regione del Veneto – considerando molti elementi sia in termini di organizzazione che di offerta. Ma un elemento su cui mi piace porre attenzione è che oltre che alle fasce di età dobbiamo anche considerare tutte le persone che hanno delle condizioni di rischio, come abbiamo visto per la malattia del Covid per il quale particolare attenzione sulla raccomandazione vaccinale era posta in chi aveva delle comorbilità e chi aveva delle patologie rilevanti che aumentavano il rischio di forme gravi. E così vale anche per molte altre vaccinazioni. Per esempio per alcune malattie batteriche invasive come quelle causate da meningococco e pneumococco. Particolare raccomandazione quindi nell’aderire all’offerta vaccinale perché quando si presentano queste condizioni, spesso il rischio aumenta e l’offerta vaccinale risulta ancora più importante”.