Presentata a Venezia la Tiramisù World Cup 2024. Assessore Caner: “Dolce che promuove il Veneto e Treviso in tutto il mondo

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La presentazione della Tiramisù World Cup 2024

L’assessore all’Agricoltura e al Turismo della Regione del Veneto Federico Caner è intervenuto alla presentazione dell’ottava edizione della Tiramisù world Cup, a fianco dell’ideatore e organizzatore della kermesse Francesco Redi di Twissen. Sarà Treviso ad ospitare il “Grand Final” della sfida, dal 10 al 13 ottobre 2024, che vede già 350 concorrenti provenienti da tutta Europa oltre ad ospiti e influencer da tutto il mondo.

“Questo evento – ha spiegato Caner -, giunto alla sua ottava edizione, è un vero e proprio viaggio tra i sapori autentici, ma anche innovativi, del tiramisù. Questa eccellenza regionale, che deve tutto il suo successo a sei ingredienti principali – cacao, caffè, mascarpone, savoiardi, tuorlo d’uovo e zucchero -, racchiude in ogni cucchiaio il sapore dei ricordi e delle radici venete, tant’è che è stato riconosciuto prodotto agroalimentare tradizionale nazionale anche dal Ministero delle Politiche Agricole. Ma per tutti noi non si tratta solo di un vanto, ma è la conferma che una ricetta tramandata di generazione e in generazione ha saputo diventare il simbolo di Treviso e del Veneto”.

Il tiramisù, specialità di Treviso famosa nel mondo

La dolce sfida a colpi di uova, mascarpone e savoiardi sarà dunque un modo di rendere omaggio al capoluogo della Marca: “Con la Tiramisù World Cup rinnoviamo il binomio tra la sfida più golosa dell’anno e il luogo simbolico, Treviso, dove è nato questo dessert al cucchiaio. Dalle ‘Beccherie’, il Tiramisù è stato poi ripreso negli altri ristoranti trevigiani, in quelli del Veneto e di tutta Italia, tanto da diventare uno dei dolci più famosi della pasticceria internazionale – ha proseguito Caner -. Oggi, al sapore tradizionale del Tiramisù si unisce la fantasia di coloro che ogni anno si sfidano nella rivisitazione di una ricetta che deve gran parte della sua notorietà al tuorlo d’uovo sbattuto con lo zucchero. Il famoso ‘Sbatudin’, che non mancava mai nelle tavole delle nostre famiglie contadine”.