Le nuove tecnologie, si sa, offrono, grandi opportunità ma possono nascondere anche pericoli, soprattutto se ad utilizzarle sono le nuove generazioni. Per questo motivo, per il terzo anno consecutivo, continua l’impegno dell’Amministrazione comunale sul tema, con la promozione di incontri di formazione e informazione rivolti a genitori, insegnanti e ragazzi.
L’iniziativa è stata presentata questa mattina a Ca’ Farsetti alla presenza dell’assessore alle Politiche educative Paolo Romor, della responsabile del Servizio Progettazione educativa del Comune di Venezia, Daniela Galvani, e di Letterio Saverio Costa e Luca Cosson in rappresentanza della Polizia postale delle Comunicazioni “Veneto” di Venezia.
“E’ un’operazione molto importante – ha sottolineato l’assessore Romor – per sensibilizzare direttamente i ragazzi e indirettamente insegnanti e genitori sulle nuove tecnologie: un mondo che rappresenta un’opportunità, ma che nasconde anche pericoli da cui bisogna imparare a difendersi. Il ruolo delle istituzioni deve dunque essere quello di formare e di educare i giovani sull’utilizzo consapevole e corretto dei nuovi media, per evitare che un bambino possa diventare vittima oppure ‘carnefice’ di fenomeni come il cyberbullismo”.
Nell’ambito del progetto, verranno proposte otto conferenze, ospitate nelle ludoteche comunali dal 28 gennaio al 10 febbraio, rivolte ai genitori e suddivise per fasce d’età:
- Bambini e tecnologie digitali. Il fascino di smartphone e tablet
- Affascinati o stregati fin da piccoli? La magia del digitale
- Calamitati da tablet e videogiochi: attrazione fatale?
- “Do not disturb” La stanza off limits dell’adoloscente digitale: ri-attiviamo la connessione genitore figlio/a
L’iniziativa prevede anche due proposte formative per gli insegnanti della scuola primaria e secondaria di primo grado “Dall’homo Habilis all’Homo digitalis: evoluzione o involuzione?” e un “Laboratorio sulle relazioni ed emozioni in classe al tempo del web.
Gli studenti verranno invece coinvolti nel progetto “Sbullizziamoci” e “Cyberbullismo: cosa è e come difendersi”.
“Con i ragazzi (a Venezia ne sono stati incontrati 10mila in un anno) cerchiamo di costruire delle occasioni di confronto – spiega il Commissario capo tecnico Costa – perché molti di loro hanno la tecnologia a portata di mano e una competenza tecnica molto elevata, ma non si sono mai fermati a riflettere sulle conseguenze dell’utilizzo di questi strumenti. Si ha la convinzione che la Rete sia virtuale e che si possa tornare indietro, ma la storia ci insegna che il web difficilmente dimentica. Ecco perché è importante aspettare anche solo pochi secondi prima di postare una foto, un video o di condividere un commento. Spesso per motivi economici o per accrescere il proprio prestigio si ricerca invece la condivisione facile”.
Il programma di iniziative continuerà giovedì 20 febbraio al Palaplip di via San Donà, a Mestre, con l’incontro “Il web possibile: potenzialità, scoperta, rischi e trappole del mondo virtuale”, in collaborazione con la Polizia Postale e l’ufficio scolastico territoriale. L’appuntamento vedrà il coinvolgimento di circa 200 studenti nominati come ‘peer educator’, affinché possano trasmettere le conoscenze ai loro compagni. “All’appuntamento – ha spiegato Galvani – interverrà anche una delegazione della Consulta dei ragazzi della Città metropolitana, che è stata formata dal gruppo ‘SottoSopra’ di Save the Children”.
Per tutto il mese di febbraio inoltre il Servizio Progettazione educativa metterà a disposizione uno spazio di consulenza pedagogica gratuita per genitori e ragazzi “digitali” da 0 a 18 anni.