Presentata l’analisi sulla qualità delle raccolte differenziate

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Comune di Venezia
Comune di Venezia

Sono in diminuzione sia la quantità di scarti nelle raccolte differenziate del Gruppo Veritas che i materiali ancora differenziabili all’interno del rifiuto secco residuo. Un traguardo importante che per la terza volta pone la Città metropolitana di Venezia in prima posizione in Italia per raccolta differenziata (69,1%), così come il Comune di Venezia che, con una percentuale del 59,5%, è al vertice della classifica tra le grandi città italiane. E’ quanto emerge dallo studio, commissionato da Veritas, sulla qualità e sulla presenza di scarti nelle differenziate. 

I dati sono stati presentati questa mattina nella sede di Veritas di Mestre dal direttore generale di Veritas, Andrea Razzini, alla presenza dll’assessore alle Aziende partecipate del Comune di Venezia, Michele Zuin, della presidente del Comitato di Controllo analogo di Veritas, Maria Rosa Pavanello, dell’assessore al Bilancio e alle partecipate del Comune di Chioggia, Daniele Stecco, del presidente del Consiglio di Bacino Venezia Ambiente, Claudio Grosso, dell’assessore alle Politiche ambientali di San Stino di Livenza, Stefano Pellizzon e del consigliere delegato del Comune di Mogliano Veneto, Enrico Cerello.

Nel territorio del Bacino Venezia Ambiente, che comprende i 44 Comuni della Città metropolitana di Venezia più Mogliano Veneto (Tv), per un totale di 881.106 abitanti e 50 milioni di presenze turistiche (fonte Regione Veneto), nel 2018 sono state raccolte 531.103 tonnellate di rifiuti, 156.397 di queste sono rifiuto secco residuo. 

All’interno delle differenziate, nel 2018 sono state trovate 18.611 tonnellate di rifiuti e frazioni estranee (19.338 nel 2017). Si tratta di scarti e materiali – è stato spiegato – che non ci dovrebbero essere e che interferiscono nelle operazioni di trattamento e trasformazione, facendo aumentare i costi. Si è invece sensibilmente ridotta all’interno del rifiuto secco residuo la quantità di materiali ancora riciclabili, riutilizzabili o trasformabili (70.013 tonnellate, contro le 90.815 del 2017).

“Tutto questo – ha spiegato Razzini – ha portato a una crescita della percentuale di raccolta differenziata, che nel 2018 è arrivata a 69,16% (65,14% nel 2017). La differenziata è poi ulteriormente cresciuta nel 2019, fino ad arrivare al 70,74%, superando quindi per la prima volta nella storia di Veritas la soglia del 70%”.

E’ stato l’assessore Zuin a porre l’accento sui dati virtuosi del Comune di Venezia, dove in terraferma, in cui per far capire l’importanza della raccolta differenziata i volantini sono stati tradotti in 17 lingue, si registra una percentuale di raccolta differenziata pari al 72,7 % con una crescita nel 2019 di ulteriori 3,5 punti. A Lido e Pellestrina il dato è del 73,1%, con una stima del + 3% per il 2019. Nel centro storico invece di Venezia, a Murano e Burano, nonostante la complessità dello smaltimento dei rifiuti nella città d’acqua, la percentuale è salita al 31,7%, ma potenzialmente – è stato sottolineato – potrebbe arrivare al 55%. “Questi risultati – ha commentato Zuin – dimostrano come l’introduzione del nuovo sistema di raccolta dei rifiuti ‘porta a porta’ abbia portato effetti molto positivi, non solo sul decoro e la pulizia della città, eliminando i sacchetti della spazzatura da calli e campi, ma anche contribuendo a responsabilizzare le famiglie sull’importanza della raccolta differenziata. Ora bisogna sensibilizzare ulteriormente i grandi produttori di rifiuti (alberghi e ristoranti) affinché il personale collabori attivamente nella differenziazione dei rifiuti”.

Proprio per questo verranno avviate ulteriori campagne di comunicazione per far comprendere a tutte le utenze come un corretto conferimento consentirebbe di ridurre i costi. Con l’arrivo delle prossime bollette i cittadini riceveranno anche un volantino dal titolo “Operazione qualità”, in cui verrà spiegato loro l’indice della raccolta differenziata e la quantità di rifiuto raccolto nel rispettivo Comune. “La popolazione – ha aggiunto Razzini – ha imparato a separare, ma deve imparare a differenziare bene: se si conferisce il rifiuto nel contenitore sbagliato si impiegherà più tempo a fargli raggiungere il punto di smaltimento corretto e quindi ci saranno più costi”.

Se i cittadini conferissero tutto correttamente nelle raccolte differenziate e se nel sacchetto o nel bidone del secco residuo non finissero materiali riciclabili – hanno rimarcato tutti i relatori – il servizio in tutto il territorio costerebbe 8 milioni di euro in meno, quindi le bollette dei rifiuti sarebbero più leggere: la selezione e l’eliminazione delle frazioni estranee dalle differenziate è costata nel 2018 2.219.000 euro (+24% rispetto al 2017). Per il recupero di materiali riciclabili dal rifiuto secco residuo è stato necessario spendere 5.835.000 euro (-21% rispetto al 2017) per un totale di 8.054.000 euro (-11% rispetto al 2017).