E’ stata presentata sabato 16 giugno all’istituto Canova di Vicenza l’iniziativa di conclusione del progetto Sentieri della Legalità realizzato su proposta dello SPI Cgil di Vicenza e provincia assieme alle scuole superiori vicentine Canova, Montagna e Quadri (qui il video con le interviste al prof, Valerio Nuzzo, (referente progetto per Istituto Canova), al segretario generale SPI Cgil Vicenza Igino Canale, alla studentessa Janis Fabbi e al referente alternanza Scuola/lavoro USP Vicenza professoressa AnnaMaria Cardi.
Diversi i singoli progetti seguiti dagli insegnanti referenti nelle scuole, che però si concludono con una esperienza di volontariato di alternanza scuola/lavoro: ovvero i campi della legalità! Vi accedono 25 studenti delle tre scuole e si svolgono in strutture sequestrate alle mafie a Campolongo Maggiore (VE) e a Erbé (VR).
Il segretario generale del Sindacato pensionati Italiani di Vicenza e provincia, Igino Canale, ha sottolineato come sia doveroso per conto delle generazioni che rappresenta contribuire alla formazione delle nuove generazioni soprattutto sul versante della cultura della legalità. per questo motivo lo SPI Cgil vicentino finanzia (di tasca degli iscritti) 25 borse di studio per fare in modo che i ragazzi possano partecipare ad una settimana di lavoro e studio presso le due strutture che si trovano in Veneto e gestite dall’Arci e da Libera e da altre associazioni locali.PROGETTO FORMATIVO
ATTIVITÀ DI ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO (ASL) NEI CAMPI-LABORATORIO
“IL GIARDINO DELLA LEGALITÀ” – CAMPOLONGO MAGGIORE (VE) E “DIRITTI IN CAMPO” – ERBÈ (VR)
DAL 02 AL 09 SETTEMBRE 2018
fonte: Progetto Formativo Alternanza Scuola Lavoro (ASL)
Come lo scorso anno, il progetto “Sentieri di legalità” terminerà con un’esperienza di volontariato da parte di 25 studenti (5 del Canova, 10 del Quadri e 10 del Montagna) che, grazie alle borse di studio offerte dal partner di progetto SPI-CGIL di Vicenza, il cui Segretario generale provinciale Igino Canale ha sin dall’inizio sostenuto la presente progettualità, potranno prendere parte, dal 02 al 09 Settembre, ai Campi di impegno e formazione sui beni confiscati alle mafie, a Campolongo Maggiore (VE) ed Erbè (VR), organizzati dal referente dell’associazione ARCI Davide Vecchiato. Per i nostri, quest’esperienza si tradurrà anche in attività di Alternanza Scuola-Lavoro per un totale di 40 ore, finalizzata all’acquisizione delle competenze di cittadinanza, allo scopo di tradurre il valore dell’impegno in concrete azioni di corresponsabilità e condivisione sociale.
Il progetto di Alternanza scuola-lavoro (ASL) nei campi della legalità di Campologo Maggiore ed Erbè, rappresenta il naturale percorso, di promozione di percorsi di partecipazione e di consapevolezza sui temi dell’antimafia sociale e che trovano concretezza in una esperienza attiva di volontariato sociale e impegno civile, soprattutto sul ruolo della cittadinanza attiva. Il laboratorio è l’esempio che, anche in quei luoghi dove la mafia è nata ed ha affondato le sue radici, è possibile ricostruire una realtà sociale ed economica fondata sulla legalità e sul rispetto della persona.
Il protagonismo dei volontari e delle volontarie ha contribuito, negli anni, a rafforzare il quotidiano impegno dei soci delle associazioni aderenti, non soltanto nell’attività nei terreni confiscati, ma soprattutto nella loro attività di animazione territoriale, fondamentale per il potenziamento delle relazioni e della rete sul territorio garantito dalla Costituzione italiana.
Oltre al valore politico, etico, culturale, sociale e formativo dell’iniziativa, è fondamentale anche l’aspetto aggregativo, infatti, l’occasione offerta da questa esperienza da l’opportunità a centinaia di ragazze e di ragazzi di incontrarsi e confrontarsi su temi che sviluppano coscienza e consapevolezza, elementi fondamentali della cittadinanza attiva e dell’educazione civica. Uno dei valori più importanti, in questo contesto formativo, sarà anche il concetto di cultura del lavoro all’interno del contesto della legalità. Infatti “decidere cosa è lavoro e cosa non lo è e come si realizza dipende dalla definizione sociale, storicamente variabile, delle diverse attività umane”. Lavoro come fatica, come dovere, come sinonimo di subordinazione e scambio economico e lavoro come affermazione delle proprie capacità, autorealizzazione, identità sociale, status, emancipazione.
Inoltre, la presenza attiva di pensionati ed adulti agevola lo scambio generazionale, che rappresenta un ulteriore elemento di esperienza collettiva e condivisa. L’esperienza dei campi di lavoro nei terreni confiscati alle mafie da quindi la possibilità di partecipare attivamente alla vita delle Associazioni coinvolte, vivendo all’interno di beni confiscati che hanno ripreso vita e sono diventati punti di aggregazione, incontro ed impegno. Sperimentando questa esperienza, i giovani avranno la possibilità di conoscere i soci – volontari, le organizzazioni, le istituzioni e tutti quei soggetti che hanno scelto con coraggio di intraprendere la strada della lotta alle mafie nella quotidianità, in territori complessi, che storicamente hanno visto la nascita delle mafie.
OBIETTIVI DELL’ESPERIENZA DI ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO
? Acquisizione di conoscenze e consapevolezze sui temi della legalità democratica e dell’antimafia sociale.
? Acquisizione del valore del lavoro agricolo – manutenzione del bene confiscato e della cultura come strumenti di contrasto alla criminalità organizzata.
? Esperienza diretta sulle buone pratiche di riutilizzo sociale di beni confiscati alle mafie, a partire dalla L. 109/96.
? Conoscenza dell’impegno sociale, culturale e civile dei corpi intermedi nel contrasto all’illegalità e alle mafie
? Acquisizione del valore dell’associazionismo, dell’economia sociale per sviluppare una cultura fondata sulla legalità e sulla corresponsabilità.
? Conoscenza di pratiche professionali in territori con infiltrazioni mafiose, al fine di rendere visibile e
tangibile la modalità di praticare percorsi lavorativi basati su legalità e giustizia sociale.
? Condivisione dell’esperienza del lavoro manuale con le attività connesse al “Giardino della legalità” (Campolongo Maggiore – VE) e “Diritti in campo” (Erbè – VR), attraverso l’affiancamento dei volontari e professionisti nel lavoro sui beni confiscati, con l’idea fondamentale del lavoro, libero giusto e dignitoso, come strumento indispensabile per il bene comune e sui beni comuni, e per la costruzione di un senso di giustizia che scaturisca da una partecipazione permanente e consapevole.
? Capacità di relazionarsi con un gruppo in contesti diversi dal proprio quotidiano e di sviluppare anche rapporti intergenerazionali.
? Capacità di sviluppare adattamento a diversi ambienti culturali e lavorativi, sia in merito alle attività proposte, sia in merito all’organizzazione degli impegni delle giornate con le scansioni temporali che queste impongono.
? Capacità di sviluppare strumenti nuovi per leggere territori, fenomeni e situazioni diversi dai contesti abituali.
? Capacità di leggere le proprie sensibilità, le conoscenze acquisite e la propria crescita personale, nell’ambito di un eventuale impegno civile nel territorio di provenienza.
DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ
L’esperienza di Alternanza Scuola-Lavoro si inserisce all’interno dei laboratori formativi il “Giardino della legalità” (Campolongo Maggiore – VE) e “Diritti in campo” (Erbè – VR) previsti dal 02 Settembre al 09 Settembre 2018, con una durata di 7-8 giorni, tempo utile per permettere ai/alle partecipanti di vivere a pieno l’esperienza e di poter costruire le fondamenta per una crescita personale e collettiva sui temi dell’antimafia sociale, dei diritti e sulle buone pratiche di gestione dei beni confiscati. Il laboratorio è stilato con una programmazione dettagliata, calibrata anche rispetto alle caratteristiche de partecipanti.
I campi della legalità e antimafia sociale rappresentano un percorso educativo completo e complesso: le diverse attività che vengono proposte, dal lavoro in giardino a quello nel laboratorio a fianco dei volontari e professionisti sui beni confiscati, agli incontri con testimonianze di istituzioni, scrittori, giornalisti, associazioni che vivono il territorio, dalle visite a luoghi simbolo della lotta alla mafia fino ad attività di incontro con i cittadini e le cittadine nonché con le Istituzioni e la società civile del territorio, sono parte integrante del percorso educativo, così come la partecipazione dei/le campisti/e alle attività sportive e di aggregazione, insieme a tanti cittadini e giovani del territorio.
La giornata tipo è suddivisa in 4 momenti:
a) Attività nei campi a fianco dei volontari, professionisti e coordinatori. Le attività riguarderanno principalmente la sistemazione dei terreni e dei beni confiscati;
b) Formazione e incontri, testimonianze e visite guidate. Durante il laboratorio della legalità sono previsti momenti di incontro con soggetti e associazioni impegnati nell’antimafia sociale e momenti seminariali con il contributo di personalità che quotidianamente sono attive nell’antimafia. Saranno inoltre organizzate alcune visite in luoghi simbolo, che sicuramente forniranno ai/lle ragazzi/e interessanti spunti di riflessione.
c) attività culturali. I volontari avranno l’opportunità di fare visite a città artisitche (Venezia o Verona) e ai suoi maggiori presidi di patrimonio artistico e culturale, assisteranno alla presentazione di libri alla presenza degli/le autori/trici, visioni di film, workshop, incontri con circoli Arci e associazioni culturali giovanili;
d) Animazione territoriale e socialità. Attività di coinvolgimento della cittadinanza, attività sportive ed eventi ricreativo-culturali, a cui parteciperanno i giovani volontari del progetto.
I/le volontari/e dovranno organizzare autonomamente pulizie e sistemazione quotidiana e questo rappresenta senza dubbio un ulteriore valore di formazione importante per molti giovani che non hanno mai sperimentato la gestione di una casa e il suo mantenimento, in un’ottica di condivisione di spazi. Durante la realizzazione del campo/laboratorio, una particolare attenzione sarà dedicata agli stili di vita e alla sostenibilità ambientale legata in particolare ai momenti di “routine” del campo stesso: i pasti assumeranno un valore culturale, grazie alla particolare cura che verrà dedicata alla scelta del menù, che privilegerà prodotti del territorio a Km 0, biologici, salutari e in molti casi semplici e saporiti, poiché provenienti dalla cultura culinaria del nostro Paese. La scelta dell’Arci è inoltre quella di attivare la raccolta differenziata dei rifiuti.
Il laboratorio/campo prevede la presenza di coordinatori/trici, opportunamente formati/e, che ha il compito di attuare il programma previsto per ogni campo, di costruire il gruppo, di mantenere un clima collaborativo e costruttivo all’interno del gruppo, di affiancare i partecipanti nelle attività quotidiane, di essere punto di riferimento per le famiglie dei giovani partecipanti, e la sorveglianza notturna degli studenti partecipanti. Nel laboratorio/campo saranno poi presenti volontari e volontarie dello SPI-CGIL, organizzazione partner del progetto, che gestiscono in modo autonomo e competente l’ospitalità dei partecipanti ai campi, con la mescita dei pasti ed interagendo nell’aspetto generazionale sul concetto di lavoro.
Progetto “Sentieri di legalità” a.s. 2017/18
Continua, dopo l’esperienza dello scorso anno, l’impegno dei tre Istituti partner del progetto “Sentieri di legalità”, con cui il Dirigente scolastico prof. Domenico Caterino dell’I.I.S. “A. Canova” e dell’IPSSS “B. Montagna” di Vicenza, assieme al Dirigente scolastico prof. Paolo Jacolino, intendono porre al centro dell’attenzione delle proprie comunità scolastiche il fenomeno dell’illegalità, declinato attraverso l’analisi delle nuove mafie.
In particolare, l’I.P.S.S.S. “B. Montagna”, con la prof.ssa Cristina Menichetti, vicepreside dell’istituto, ha proposto a tutte le classi terze il progetto, ormai decennale, ” Il viaggio della Legalità” a Palermo, consistente in un percorso di formazione lungo un intero anno per il viaggio effettuato, poi, all’inizio del quarto anno, caratterizzato da un itinerario alla scoperta di luoghi-simbolo dell’antimafia civile e della ribellione antiracket nell’area del palermitano. Il progetto ha rappresentato uno strumento per sviluppare la riflessione, la coscienza civica e l’impegno personale nei ragazzi a partire dal racconto e dal ricordo di chi con tenacia ha saputo lasciare un segno nella storia della lotta alla mafia.
Il Liceo “G.B. Quadri”, con il prof. Diego Peron, vicepreside dell’Istituto, ha proposto alla classe 4ASC, il progetto “Il Bacino dell’Oliero e la discarica Melagon”, con cui si è inteso trattare il tema della salvaguardia dell’integrità ambientale e della salute della collettività, considerato che fattori estremi, anche di tipo sismico o di tracimazione, potrebbero condurre ad un potenziale danno ambientale, inquinando le acque del secondo bacino acquifero più importante d’Europa, sito sull’altopiano di Asiago.
Infine, il progetto “La mappa criminale. I beni confiscati alle mafie in Veneto “, grazie all’impegno dei prof.ri Nuzzo Valerio, Giuseppe Vigolo e Mirca Lucato, ha inteso proporre agli studenti della 3A del Liceo artistico, indirizzo arti figurative, un p ercorso laboratoriale per promuovere consapevolezza ed informazione sulla realtà del contrasto alle mafie, con particolare riferimento ai beni confiscati che, visto il loro continuo aumento (da 88 beni censiti nel 2013 agli attuali 349), testimoniano una storia criminale regionale di rilievo. Gli incontri, basati su metodologie di apprendimento non- formale, hanno previsto per gli studenti attività didattiche condotte dall’ esperto Patrick Wieser, studente dell’Accademia di Belle Arti di Verona, di cui è docente lo stesso prof. Giuseppe Vigolo, volte alla realizzazione di mappe attraverso la tecnica della stampa calcografica, e si sono articolati in quattro incontri per una durata complessiva di 14 ore.
Risultato di questa attività è stata la realizzazione di una inedita ed originale raccolta di mappe artistiche dei beni confiscati visibile in una mostra presso l’Aula Magna del Liceo “G.B. Quadri”, dal 09 Maggio 2018, in occasione dell’evento di restituzione dell’esperienza formativa, realizzato dalle scuole partner di progetto. L’evento che ha visto anche l’incontro-testimonianza, organizzato dalla prof.ssa Giovanna Viola, con Antonio Zangara, figlio di Salvatore, ucciso dalla mafia l’8 ottobre 1983 da sicari a Cinisi (PA), si è poi concluso con un momento commemorativo, in collaborazione col Presidio “Pietro Sanua” e il coordinatore provinciale di Libera Vicenza, prof. Stefano Mano, e la presenza delle autorità convenute, e la piantumazione del secondo albero del “Giardino della Memoria”, dedicato, appunto, a Salvatore.
Infine, come per lo corso anno, il progetto terminerà con un’esperienza di volontariato da parte di 25 studenti (5 del Canova, 10 del Quadri e 10 del Montagna) che, grazie alle borse di studio offerte dal partner di progetto SPI-CGIL di Vicenza, il cui Segretario generale provinciale Igino Canale ha sin dall’inizio sostenuto la presente progettualità, potranno prendere parte, dal 02 al 09 Settembre, ai Campi di impegno e formazione sui beni confiscati alle mafie, a Campolongo Maggiore (VE) ed Erbè (VR), organizzati dal referente dell’associazione ARCI Davide Vecchiato. Per i nostri, quest’esperienza si tradurrà anche in attività di Alternanza Scuola-Lavoro per un totale di 40 ore, finalizzata all’acquisizione delle competenze di cittadinanza, allo scopo di tradurre il valore dell‘impegno in concrete azioni di corresponsabilità e condivisione sociale.
Prof Valerio Nuzzo Referente progettuale
CAMPO-LABORATORIO “DIRITTI IN CAMPO”
c/o Erbè (VR)
settembre 2018
fonte: http://www.campidellalegalita.net/diritti-in-campo/
Questo Campo vedrà la partecipazione di 10 studenti del Liceo Scientifico “G.B. Quadri” di Vicenza, con tutor scolastico il Prof. Diego Peron, vicepreside dell’Istituto.
L’attività riguarderà la formazione in tema di legalità democratica con riferimento alla giustizia sociale. La sinergia tra i partner organizzatori del laboratorio consentirà di incrociare le esperienze intergenerazionali e di sviluppare la conoscenza dei diritti e della legalità sotto vari profili: dal punto di vista storico, giuridico, lavoristico, sociologico e delle modalità di intervento. Vi saranno testimonianze ed incontri con persone che, a seconda del ruolo ricoperto e delle esperienze maturate, condivideranno le loro esperienze con i presenti. Durante le giornate di formazione, i partecipanti saranno inoltre impegnati in attività di pulizia e riordino della struttura, di aiuto in cucina (es. panificazione), conosceranno il territorio attraverso visite guidate e vivranno momenti di aggregazione.
Il Laboratorio si realizza su un bene confiscato costituito da fabbricati e terreno di circa 18 mila mq, che apparteneva a uno spacciatore locale affiliato alla ?ndrangheta che lo usava come quartier generale per gestire lo spaccio, e, nelle intenzioni, per costruirvi un ristorante ed un maneggio. Dopo la confisca, il bene è rinato due volte: il Comune ha assegnato la villa all’ULSS 22, che l’ha trasformata in una comunità riabilitativa per disabili, e il terreno vicino al gruppo scout Tartaro Tione, che nel 2011 ha inaugurato la struttura in cui d’estate si svolge il laboratorio. Il bene si trova immerso nelle verdi campagne della bassa pianura veronese, caratterizzate dalla forte presenza di risaie e da numerosi esemplari di aironi cinerini. Si trova a 20 km da Mantova e 25 da Verona.
SOGGETTI PROPONENTI
Comitato territoriale Arci Verona
PARTNER
Arci Spazio Solidale Udu
Rete degli Studenti Medi – collaborazione sul programma e partecipazione Arcisolidarietà Veneto – divulgazione
SPI-Cgil – collaborazione sul programma e nella gestione operativa