Presentato alla cittadinanza il cartellone 2019/2020 del Teatro Stabile Veneto. Il sindaco Brugnaro: “Una nuova gestione performante, lo certificano i numeri”

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Comune di Venezia
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“La nuova gestione è molto performante, sono i numeri a certificarlo”. Con queste parole il sindaco Luigi Brugnaro ha commentato il cartellone 2019/2020 del Teatro Stabile del Veneto, presentato alla cittadinanza questo pomeriggio al Teatro Goldoni: “Stiamo ringiovanendo tutta la proposta culturale – ha sottolineato il primo cittadino – abbiamo chiesto espressamente che questo teatro, forte delle sue relazioni, possa organizzare rappresentazioni in tutto il territorio metropolitano, raccontando in questo modo cosa sia e cosa significhi il ‘teatro’. Abbiamo già iniziato e continueremo a farlo soprattutto nelle scuole e con i ragazzi. Oggi, inoltre – ha aggiunto Brugnaro – abbiamo ufficialmente approvato il progetto di adesione del Teatro comunale di Treviso al circuito dello Stabile. Apriamo volentieri le porte alla Marca, perché il nostro territorio metropolitano non si ferma al Veneziano o al Padovano ma deve guardare oltre. Senza contate che questo allargamento garantirà un migliore flusso dei pagamenti, oltre che una certa stabilità ai lavoratori. Voglio ringraziare – ha concluso – la dirigenza e tutti i dipendenti dello Stabile. Vi siete dimostrati brave persone che mettono il cuore in ciò che fanno, stiamo costruendo una bella squadra”.

All’incontro erano presenti anche il presidente e il direttore del Teatro Stabile, Gianpiero Beltotto e Massimo Ongaro, che hanno sottolineato come i dati parlino di una crescita della realtà culturale veneta: si sono registrati infatti un +15% di pubblico e un +35% di abbonamenti. La volontà è di puntare su un teatro “vicino alla gente”, non elitario, in cui i cittadini possano riconoscersi mantenendo quell’eterogeneità di generi e stili che ha sempre caratterizzato lo Stabile.

Tra gli spettacoli in cartellone da sottolineare “Da qui alla luna”, di Matteo Righetto, sulla devastazione provocata della tempesta Vaia, e “Una banca popolare”, di Romolo Bugaro, che propone invece una riflessione sul sistema bancario veneto e la sua crisi. Si tratta di storie che hanno segnato nel profondo la nostra regione. Non mancheranno le produzioni e co-produzioni dello Stabile, come “1919”, “Morte di un commesso viaggiatore”, e ancora “Il giardino dei ciliegi”, “Orestea”, “The Night Writer”, “Tempesta”, “La casa nova”, “I due gemelli veneziani”. Si tratta di oltre 50 titoli per un totale di più di 220 serate, cui si aggiungeranno i laboratori e gli spettacoli per famiglie e ragazzi.