“Un progetto all’insegna della cooperazione e della tecnologia. Un modello che a breve sarà replicato in tutta Italia e che parte oggi da Mestre, la futura capitale della modernità”. Con queste parole il sindaco Luigi Brugnaro ha presentato all’Auditorium M9 il “Mestre Shopping District: Fai Centro!”, progetto che si pone l’obiettivo di rivitalizzare ulteriormente il tessuto commerciale cittadino puntando sulla collaborazione tra Comune, associazioni di categoria, Camera di commercio e imprese commerciali. Alla presentazione, in un auditorium pieno di negozianti ed esercenti, sono intervenuti anche: Giampietro Brunello, presidente di Fondazione di Venezia; Stefania Battaggia, direttrice del Settore Servizi al cittadino e imprese del Comune di Venezia; Alberto Bozzo, manager di distretto; Paolo Ghezzi, direttore generale di Infocamere; Luigi Marangon, project manager di Infocamere. Tutti hanno concentrato l’attenzione sull’opportunità di “fare sistema” rendendo il centro mestrino il più attrattivo possibile sia in termini di eventi, sia dal punto di vista dell’offerta commerciale.
“A Zelarino il modello ha funzionato – ha sottolineato il sindaco Luigi Brugnaro – e non è che mancasse la concorrenza dei centri commerciali. Dobbiamo ragionare ora in un grande contesto coordinato. Per questo il Comune ha messo sul piatto risorse pagando anche dei funzionari, come il responsabile del distretto mestrino, che hanno una visione coesa del progetto e possono agire in maniera più efficace”. Il Mestre Shopping District, negli auspici dell’Amministrazione, si allargherà a macchia d’olio partendo da un panel di 14 negozianti che hanno collaborato attivamente per rendere il più funzionale possibile il sistema.
Entro luglio il loro numero sarà allargato ad altre 50 realtà, per poi coinvolgere quante più imprese commerciali possibili tra le 770 che sono radicate in centro: “Ringrazio tutti coloro che hanno partecipato e hanno lavorato in silenzio per questo distretto – ha dichiarato il primo cittadino – A Zelarino, ripeto, ce l’hanno fatta, nonostante la presenza in zona di grandi centri commerciali. E’ la dimostrazione che il sistema funziona. Noi oggi parliamo a due tipologie di utenti, i commercianti e i cittadini. Entrambi vogliono capire quanto convenga e che vantaggi abbia il ‘Mestre Shopping District’. L’idea è semplice ed è quella di unire le forze in maniera propositiva, portando una cultura diversa. Il nostro obiettivo non è il fatturato a prescindere, ma pensiamo alla qualità. Perché voi commercianti siete nel centro della città. Questa è un’idea che abbiamo costruito con molta attenzione, nei dettagli, constatando che l’energia che c’è a Mestre non c’è altrove. Questa, ne sono convinto, sarà in futuro la capitale della modernità”.
Il distretto del commercio di Mestre (modello che a breve potrebbe prendere piede anche in altre aree, come Marghera) è frutto di un lungo lavoro di analisi, concertazione e collaborazione tra le parti avendo come base di partenza la legge regionale 50 del 2012, che definisce i “distretti commerciali” come “gli ambiti di rilevanza comunale o intercomunale nei quali i cittadini e le imprese, liberamente aggregati, qualificano il commercio come fattore di innovazione, integrazione e valorizzazione di tutte le risorse di cui dispone il territorio, al fine di accrescere l’attrattività e sostenere la competitività delle sue polarità commerciali”. Un modello, quello dei “distretti urbani del commercio”, su cui l’Amministrazione comunale ha puntato fin da subito, lanciando mesi fa un’iniziativa simile a quella presentata stamattina anche a Zelarino e individuando un responsabile del distretto mestrino, in grado di “mettere in moto” e concretizzare il progetto.
Nel perimetro del “Mestre shopping district” sono presenti 770 attività, tra cui 14 sono quelle “pilota” che faranno da apripista a una sperimentazione che poi coinvolgerà altre 50 realtà, fino ad arrivare all’apertura completa a tutti. Quest’ultimo sarà caratterizzato da attività di promozione e comunicazione integrate e coordinate con un logo comune che campeggerà su segnaletica verticale, mappe, vetrofanie, sui social network e su un’app ad hoc realizzata da Infocamere, che costituirà una vetrina digitale di prodotti e servizi per cittadini e turisti. I negozi saranno geolocalizzati e potranno caricare i propri volantini, lanciare promozioni, descrivere la propria offerta commerciale e offrire coupon. Il tutto a portata di smartphone e in più lingue. Tre le parole d’ordine: identità, infrastruttura e comunicazione.
A entrare nel dettaglio del progetto è stata Stefania Battaggia, direttrice del Settore Servizi al cittadino e imprese del Comune: “Oggi concludiamo un percorso iniziato nel 2016 – ha spiegato – I distretti sono realtà che vengono formalizzate e registrate dalla Regione. Il nostro Ente quindi ha messo insieme tutte le associazioni di categoria e alcuni commercianti ed è stato sottoscritto un iniziale accordo di parternariato attraverso cui sono state individuate azioni replicabili in altre zone e in tutti i periodi dell’anno. Questa presentazione avviene nel momento ideale, visto che di recente è stato pubblicato un bando della Regione per l’assegnazione di contributi totali per 5 milioni di euro ai distretti commerciali. E’ la dimostrazione che è il momento dell’azione sinergica – ha concluso – è il momento di raccogliere i frutti di quanto costruito fino ad ora”.