Da oggi il puzzle regionale di protezione civile ha un tassello in più: il piano comunale di protezione civile di Crespadoro.
A presentarlo, nella sede della Provincia di Vicenza, non solo il sindaco di Crespadoro Emanuela Dal Cengio, con il tecnico che ha redatto il piano geologo Alberto Dacome, ma anche il consigliere provinciale con delega alla protezione civile Massimiliano Dandrea e l’assessore regionale alla protezione civile Gianpaolo Bottacin. Comune, Provincia e Regione, quindi, a significare la stretta sinergia che ci deve essere nella gestione delle tematiche di protezione civile.
“Il sistema di protezione civile del Veneto è un’eccellenza, e non lo dico io che sono di parte, ma il presidente della Repubblica Sergio Mattarella -ha esordito Bottacin– Quello che spesso dimentichiamo, però, è che protezione civile non significa solo gestione delle emergenze, ma anche previsione e prevenzione, ed è in questi due settori che la Regione ha fortemente investito negli ultimi anni. Siamo gli unici in Europa, ad esempio, ad avere 3 ricercatori a tempo pieno che studiano la portata dei fiumi, per prevederne le piene. E abbiamo investito oltre un miliardo di euro in opere di prevenzione. Non è un caso che le precipitazioni di inizio dicembre, più abbondanti di quelle del 2010 e del ‘66, non abbiano avuto le stesse conseguenze.”
Alla voce “prevenzione” rientra anche la formazione, tra i compiti e gli obiettivi della Provincia di Vicenza. “Formazione dei volontari di protezione civile innanzitutto -ha sottolineato il consigliere Dandrea– perché in emergenza bisogna essere preparati, bisogna sapere chi e come deve intervenire, altrimenti si rischia di creare ancora più confusione. Ma anche formazione dei cittadini, perché ognuno di noi è parte della protezione civile. Il rischio fa parte della nostra vita, è nostro dovere conoscere a quali rischi è maggiormente esposto il nostro territorio e come fronteggiarli per autoproteggerci e, in caso di necessità, aiutare gli altri nel principio di solidarietà.”
Il piano comunale di protezione civile è allora il documento che tutti i cittadini dovrebbero conoscere. “E lo conosceranno -ha assicurato il sindaco di Crespadoro Dal Cengio- grazie ad un piano di comunicazione che ne prevede la divulgazione con pieghevoli, con la pubblicazione sul sito del Comune, con lezioni nelle scuole, ma anche con l’installazione di segnaletica nel territorio che indichi i luoghi di ritrovo, aree sicure dove la popolazione può trovare supporto o ricovero in caso di emergenza.”
L’assessore Bottacin ha usato parole d’elogio per descrivere il piano di Crespadoro, estremamente dettagliato e puntuale. Ad illustrarlo è stato il geologo Alberto Dacome, che l’ha redatto per conto dello studio Adgeo con il fondamentale ausilio degli uffici comunali e dell’organizzazione di protezione civile Ana Valchiampo.
Più di 60 gli enti contattati per reperire informazioni su Crespadoro, dalla Regione alle Ulss passando per Arpav, Enel, Camera di Commercio e tanti altri. I dati sono stati classificati, ordinati e inseriti nel database regionale. Sono stati ricavati 14 scenari di rischio, da quello sismico a quello da blackout, ognuno con un grado di pericolosità relativamente al territorio di Crespadoro. Ad ogni scenario di rischio corrisponde un modello di intervento che indica i referenti per ogni singola azione da compiere.