Presentato l’Atlante dell’accessibilità urbana a Venezia. De Martin: “E’ importante garantire la fruibilità della città e l’integrazione della collettività”

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Comune di Venezia
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“Una città non certo facile per le persone con disabilità, ma molto più accessibile rispetto al passato”. E’ quanto emerge dall’Atlante dell’accessibilità urbana a Venezia, il libro di Valeria Tatano, architetto e professore di Tecnologia dell’Architettura all’Università Iuav di Venezia nel Dipartimento di Culture del Progetto, presentato questo pomeriggio all’ex scuola dei Calegheri alla presenza dell’assessore all’Urbanistica, Massimiliano De Martin e dell’architetto Stefano Maurizio.

Il testo affronta il tema dell’accessibilità inclusiva all’interno del tessuto urbano di Venezia, osservandola dal punto di vista di tutte le persone (disabili, anziani, trasportatori, genitori con i passeggini) che per viverla devono affrontare ogni giorno una serie di ostacoli rappresentati dalle stesse caratteristiche che rendono unici gli spazi della città: impedimenti che si incrociano tra calli, fondamenta, e soprattutto sui ponti.

“Negli ultimi vent’anni – ha spiegato l’autrice rispondendo alle domande del moderatore, Tiziano Graziottin – l’Amministrazione comunale ha realizzato moltissimi interventi per favorire l’accessibilità: dal posizionamento dei corrimano che hanno facilitato la vita di molte persone, soprattutto gli anziani, alle rampe sul ponte delle Sechere e di Ognissanti; dalla realizzazione di nuovi ponti pienamente accessibili come quello dedicato a Valeria Solesin alla predisposizione di rampe o scivoli nella zona dei Tolentini e Santa Marta; dall’installazione di segnaletiche per non vedenti e ipovedenti sui masegni delle pavimentazioni in trachite all’eliminazione di molti dislivelli. Il fallimento della soluzione ovovia sul Ponte della Costituzione ha forse offuscato quanto di positivo è stato fatto – ha continuato Tatano – ma va evidenziato come Venezia sia talmente delicata che non c’è un codice, un manuale guida con cui muoversi. Tutto deve essere ogni volta pensato, progettato ex novo, concordato con la Soprintendenza, compreso nell’accettazione dei cittadini”.

“Molto spesso – ha spiegato l’assessore all’Urbanistica e alla Città sostenibile Massimiliano De Martin – i primi sostenitori di progetti per l’accessibilità sono le persone che vivono quotidianamente in famiglia questi problemi, che nel tempo hanno raggiunto la sensibilità del legislatore. Confermo che gli uffici comunali stanno aggiornando il Piano per l’eliminazione per le barriere architettoniche. Il lavoro che è stato fatto per il centro storico di Venezia deve essere replicato per tutto il territorio comunale. Nel piano degli arenili e delle spiagge – ha aggiunto l’assessore – abbiamo pensato ad esempio che debba essere garantita una fruibilità per tutti, così come i servizi per la mobilità e gli impianti sportivi devono essere accessibili a tutti. E’ in questo modo che si favorisce l’integrazione della collettività, garantendo non solo il transito e la percorribilità urbana, ma anche la convivenza”.