Presentato lo “Studio longitudinale veneziano”: monitorato lo stato di salute della popolazione dell’ex ULSS 12 tra il 2000 ed il 2014

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Comune di Venezia
Comune di Venezia

    Come stanno i cittadini residenti nella nostra Unità sanitaria locale? Quali sono le patologie maggiormente presenti e come sono distribuite nel territorio? A queste, e altre domande, ha cercato di rispondere il Monitoraggio dello stato di salute 2000-2014 della popolazione veneziana, realizzato dall’azienda Ulss 3 “Serenissima”, con l’ausilio di un sistema epidemiologico integrato.

    La ricerca è stata presentata questa mattina, al Centro Candiani, alla presenza, tra gli altri, dell’assessore comunale all’Ambiente, Massimiliano De Martin, del direttore del Dipartimento di prevenzione dell’ Ulss 3 “Serenissima”, Luca Gino Sbrogiò, del direttore Servizio l’Igiene e Sanità pubblica – SISP, Vittorio Selle, del professore associato di Igiene e Salute pubblica dell’Università di Padova, Lorenzo Simonato.

    “Il rapporto, denominato “Studio longitudinale veneziano (SLVE)” – ha ricordato Sbrogiò – è stato realizzato grazie alla collaborazione tra il Dipartimento delle Prevenzione dell’Ulss 3 e il Dipartimento di Scienze cardiovascolari, toraciche e di sanità pubblica dell’Università di Padova. Sono stati presi in esame i dati riguardanti ben 415.000 persone, abitanti nei comuni di Venezia, Marcon, Cavallino-Treporti e Quarto d’Altino, prestando particolare attenzione al confronto tra i residenti in terraferma e quelli in Centro storico, che rappresentano due ambienti di vita storicamente, economicamente e socialmente molto diversi tra loro.”

    Dall’esame di circa 37 milioni di schede (riguardanti, tra l’altro 53.400 certificati di morte, 1.383.000 diagnosi di dimissione ospedaliere, quasi 35.000 diagnosi di malattie neoplastiche, 750.000 diagnosi contemplate nelle esenzioni ticket, e oltre 34 milioni di prescrizioni farmaceutiche), ha spiegato Selle, si è giunti a conclusioni nel complesso confortanti: nel periodo 2000-2014 c’è stata una chiara tendenza alla diminuzione di tutte le malattie, ad eccezione del diabete (peraltro in aumento in tutti i Paesi occidentali) e dell’asma nelle fasce giovanili (che anzi registra una leggera crescita). Inoltre lo storico differenziale di salute a svantaggio della popolazione insulare si è di fatto annullato.

    “Sono dati – ha sottolineato De Martin – davvero incoraggianti, che ora, come Amministrazione Brugnaro, stiamo cercando, dal 2015, di rendere ancora più positivi, con una serie di interventi a 360 gradi che mirano a migliorare le condizioni di vita del nostro territorio. Interventi che stanno riguardando la riduzione delle emissioni (sia sulle strade che nei canali), l’incentivazione della mobilità pubblica (attuata con mezzi sempre più ‘verdi’), l’adeguamento delle strutture sportive (per avvicinare sempre più persone, sin dai primi anni di vita, alla pratica fisica), l’aumento delle piste ciclabili ( che dai 106 km complessivi del 2015 passeranno, entro il 2025 a oltre 140 km).” (N.d. R. in allegato l’elenco completo degli interventi)

    La ricerca è ora pronta sia per fungere da supporto per le strategie complessive nei riguardi della situazione sanitaria, che per cercare di rispondere a richieste più specifiche su aspetti particolari della salute veneziana, ad esempio conducendo specifiche analisi riferite a micro aree del territorio, nonché alla campagna in atto di screening.