

Lo scrivo con amarezza. Il Presidente Mattarella, come il predecessore Napolitano e gran parte della politica, antepone la subordinazione agli USA e alla NATO alla Costituzione. La giustificazione della prosecuzione della guerra in Ucraina e dell’aumento delle spese militari si fonda sull’evocazione di una minaccia irreale. La Russia non è la Germania di Hitler, né per ideologia né per potenza industriale e militare. Confina con paesi di un’alleanza militare come la NATO che ha un potenziale bellico enormemente superiore e non li può aggredire se non col rischio certo di una guerra nucleare. Dispiace dirlo ma avremmo preferito che il Presidente Mattarella cominciasse finalmente a proporre per l’Italia un ruolo di dialogo, mediazione e trattativa. Il rischio di una guerra più devastante di quella che cominciò nel 1939 è dato proprio dallo scontro con la Russia e la Cina in cui ci hanno trascinato gli Stati Uniti.