Sono state pubblicate le proiezioni macroeconomiche per l’Italia nel triennio 2021-23 elaborate dagli esperti della Banca d’Italia nell’ambito dell’esercizio coordinato dell’Eurosistema. Le proiezioni per l’area dell’euro sono state rese note il 10 giugno dopo la riunione del Consiglio direttivo della BCE. Le proiezioni sono basate sulle informazioni disponibili al 18 maggio per la formulazione delle ipotesi tecniche e al 26 maggio per i dati congiunturali1; non incorporano quindi i dati diffusi dall’Istat il 1° giugno, in cui la crescita del PIL nel primo trimestre del 2021 è stata rivista al rialzo di mezzo punto percentuale.
Bankitalia spiega che le proiezioni presuppongono che prosegua il miglioramento del quadro sanitario nazionale e globale e che sia mantenuto il sostegno proveniente dalla politica monetaria e dalle politiche di bilancio. Si ipotizza che un andamento della campagna vaccinale in linea con i piani consenta di rimuovere gran parte degli ostacoli alla mobilità entro la fine del 2021; che la ripresa del commercio mondiale si traduca in una robusta crescita della domanda estera per i beni prodotti nel nostro paese (ipotizzata pari all’8,8 per cento nel 2021 e in media attorno al 5 per cento annuo nel successivo biennio); che le condizioni monetarie, finanziarie e di accesso al credito restino molto accomodanti, con rendimenti a lungo termine che si mantengono molto contenuti.
Sotto queste ipotesi, la crescita dell’economia italiana si rafforzerebbe con decisione nella seconda metà dell’anno in corso, risultando ampiamente superiore al 4 per cento nel complesso del 2021, e proseguirebbe su ritmi elevati nel successivo biennio. I livelli di attività precedenti la pandemia sarebbero recuperati entro il prossimo anno. Come menzionato, questa stima non incorpora i dati sul primo trimestre diffusi il 1°giugno, tenendo conto dei quali la crescita per il 2021 sarebbe più elevata di oltre mezzo punto percentuale.
Questo profilo di crescita è fortemente dipendente dall’efficacia delle misure di sostegno e rilancio finanziate col bilancio nazionale e con i fondi europei, tra cui quelle delineate nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Nel quadro, il complesso di queste misure innalza il livello del PIL per circa 4 punti percentuali nel triennio di previsione. Agli effetti del PNRR è attribuibile metà di questo impatto; ciò riflette l’ipotesi che gli interventi, in particolare gli investimenti, siano realizzati senza significativi ritardi e siano efficaci nel sostenere la capacità produttiva del Paese. Rispetto alle precedenti proiezioni, pubblicate nel Bollettino economico di gennaio, le stime di crescita sono più elevate sia nel 2021 sia nel 2022. Le proiezioni tengono conto degli interventi definiti con la legge di bilancio 2021, dei DD.LL. n. 41/21 (“Sostegni”) e n. 59/21 (“Fondo complementare al piano nazionale di ripresa e resilienza”); incorporano inoltre misure coerenti con quelle del D.L. n. 73/21 (“Sostegni bis”) e ipotesi formulate sulla base delle indicazioni del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) circa le misure finanziate con i fondi europei.
I principali elementi di incertezza che circondano queste proiezioni sono legati alla progressione della pandemia e all’efficacia e alla qualità delle politiche di sostegno. Un maggiore o minore successo della campagna vaccinale, a livello nazionale e globale, può riflettersi significativamente sulle aspettative, sui consumi e sul ritmo degli investimenti privati. Le stime qui presentate presuppongono inoltre che non vi siano significativi ritardi nell’implementazione dei progetti del PNRR e degli investimenti pubblici, che indebolirebbero la ripresa; per contro, sviluppi più favorevoli potrebbero registrarsi qualora la qualità degli interventi assicurasse un più rapido aumento della fiducia connessa agli effetti dei progetti del PNRR sul potenziale dell’economia.