Anche i dati preliminari diffusi oggi dall’Istat sui prezzi sono implacabili: crescita di 0,7% su base mensile e del 3,8% su base annuale (1). E puntuale conferma è che la crescita è dovuta alla componente energetica. Una tempesta annunciata e, rispetto alla quale, i provvedimenti presi rappresentano solo un piccolo tampone – si legge nel comunicato che pubblichiamo dell’associazione Aduc (qui altre note Associazione per i diritti degli utenti e consumatori su ViPiu.it, ndr).
A fine anno finisce l’attenuazione degli aiuti statali sugli aumenti che sono partiti i primi di ottobre. Ora si discute per ulteriori interventi che renderebbero meno pesanti gli aumenti successivi… che avrebbero dovuto rientrare nei primi mesi del prossimo anno, ma, bene che vada, se ne parla da dopo la fine del 2022 (2). Il tutto solo per gas ed elettricità, continuando ad ignorare i carburanti, la cui componente fiscale di quasi 70% grida scandalo per il solo fatto di esistere.
In periodo di crisi le democrazie possono solo ulteriormente liberalizzare facendo pesare meno la presenza dello Stato. L’impressione è che questo principio base del libero mercato sia vagamente considerato perché si apprestano ad arrivare incentivi a pioggia che, solo per essere ottenuti, comportano studi di fattibilità degni dei più esperti della burocrazia fiscale. Semplificazione, defiscalizzazione, libero accesso basato non su rendite di posizione ma di iniziativa… si avrà “coraggio” per applicarle rompendo poteri di corporazioni, oligopoli e monopoli?
1 – https://www.aduc.it/notizia/prezzi+al+consumo+sempre+crescita_138365.php
2 – https://www.aduc.it/comunicato/bollette+energetiche+aumenti+non+scadenza+ma+eterni_33516.php