Il presidente russo Vladimir Putin, citato dalla agenzia Tass, sostiene che l’Occidente sta creando artificialmente un’atmosfera di “isteria” in merito alle esportazioni di grano dall’Ucraina, che la Russia non sta impedendo. Quanto all’aumento dell’inflazione nei Paesi occidentali, ha affermato, essa e’ il risultato di “politiche macroeconomiche spericolate” da parte dei loro governi.
Affermazioni, sull’inflazione, che potrebbero essere valutate per ridimensionare la gravità di quanto accade con l’invasione dell’Ucraina, ma che sarebbe bene passino il vaglio dei numeri.
A maggio, l’inflazione in Russia era al 17,1%, in calo rispetto al 17,8% del mese precedente (dati Rosstat). Nei Paesi Ue era 8,1%, cifra record mai raggiunta in zona euro.
Quindi le “politiche macroeconomiche spericolate” dei governi occidentali hanno prodotto un’inflazione di meno della metà di quella in Russia, in un contesto di grave pericolo per gli approvvigionamenti energetici e sull’orlo di un conflitto mondiale.
I prezzi sono la parte più evidente e delicata dell’economia, la cartina al tornasole su cui si verificano le politiche che reggono il consenso verso lo Stato.
I numeri parlano da sé. E soprattutto spiegano meglio le affermazioni di chi ci governa. In Russia e in Occidente.
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Fonte: Prezzi Russia e Occidente. Informazioni false e vere