Il prezzo del Gas continua a scendere: è scivolato fino a 26,60 euro per Megawattora al Title Transfer Facility (Ttf), mercato di riferimento europeo per il gas naturale. Una discesa quasi “in barba” all’ondata di freddo polare e alle tensioni geopolitiche.
la questione è approfondita in un interessante articolo di Sissi Bellomo, su Il Sole 24 ore di oggi.
Tra gli altri aspetti, viene evidenziato che “il prezzo attuale è dodici volte inferiore rispetto ai picchi record dell’agosto 2022, periodo indubbiamente anomalo, segnato dallo shock dei tagli al gas russo e dalla corsa dei governi europei ad accumulare scorte ad ogni costo.
Ma è anche un prezzo quasi tre volte più basso rispetto all’inverno del 2023, quando l’Europa si era già adattata alla perdita di gran parte delle forniture di Gazprom. Ed è un prezzo che in queste prime settimane del 2024 si è ridotto di oltre il 20 per cento: un crollo, che in un contesto come quello attuale lascia a bocca aperta, anche tenuto conto del rallentamento dell’economia”.
Nonostante le insidie siano costanti, a ogni nuovo campanello d’allarme geopolitico nelle zone dove l’estrazione è concentrata, il prezzo del gas fa registrare al massimo delle brevi fiammate. Prova ne sarebbe quanto di recente avvenuto nel conflitto seguito all’invasione russa dell’Ucraina, con quest’ultima impegnata a colpire – anche piuttosto sorprendentemente per capacità bellica – l’industria russa degli idrocarburi.
Oppure – riporta la giornalista de Il Sole – nonostante le sanzioni degli Usa riguardino anche l’esportazione di idrocarburi da parte di Mosca. “Lo si è visto – aggiunge – anche con la crisi nel Mar Rosso. Le navi metaniere ora sono in fuga e il Qatar ha deviato le forniture di Gnl destinate all’Europa sulla rotta, molto più lunga, che gira intorno all’Africa: ieri si è appreso che l’Italia perderà la consegna a fine mese di un carico che era atteso al rigassificatore di Rovigo. La discesa dei prezzi del gas è comunque proseguita“.
E poi aggiunge: “In gioco ci sono anche speculazioni ribassiste, legate a fattori macro economici e alle attese sulle politiche delle banche centrali. C’è il tema delle scorte di gas, tanto alte da rassicurare: gli stoccaggi Ue sono ancora pieni per tre quarti e ci si aspetta di arrivare a primavera con livelli oltre il 50%“.
Fonte: Il Sole 24 Ore