Prima assemblea retribuita degli infermieri vicentini per analizzare il contratto Sanità, Andrea Gregori (Nursind): approvato un contratto scandaloso

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Il segretario provinciale Andrea Gregori: “occorre un contratto per i lavoratori delle professioni sanitarie, che hanno obblighi e doveri diversi da altri lavoratori del comparto Sanità”

“Approvato un contratto scandaloso, che non rende giustizia alle professioni sanitarie ed equipara gli infermieri agli altri lavori del comparto Sanità, con obblighi e doveri diversi”. Con queste parole il segretario provinciale del Nursind di Vicenza, Andrea Gregori, commenta la riuscitissima assemblea retribuita del personale svoltasi questa mattina nella sala polifunzionale dell’Ulss 8 Berica, la prima per la presentazione dell’ipotesi di contratto della Sanità 2016/2018.


L’assise è stata condotta dal segretario nazionale Nursind, il vicentino Andrea Bottega, protagonista della lunga maratona svoltasi all’Aran lo scorso 23 febbraio. Il segretario nazionale è sceso nei dettagli dell’ipotesi contrattuale, analizzando punto per punto le incongruenze, le contraddizioni e gli errori materiali di un’ipotesi pasticciata, scritta in fretta e non adeguatamente verificata nei contenuti dai firmatari. Nel corso dell’incontro sono stati affrontati temi importanti per la vita lavorativa e privata dei lavoratori interessati da questa ipotesi contrattuale. Il segretario Bottega ha posto l’accento su temi come l’orario di lavoro, l’esigibilità dei diritti, gli incarichi professionali ed organizzativi, l’aumento e l’obbligatorietà degli straordinari e gli aspetti della retribuzione. “Quello che emerge – spiega il segretario provinciale del Nursind di Vicenza, Andrea Gregori – è un quadro desolatamente penalizzante per gli esercenti le professioni sanitarie, che hanno inequivocabilmente bocciato questa ipotesi. Un’assemblea sindacale così partecipata, infatti, non si vedeva da decenni nell’ospedale vicentino. Una partecipazione attiva per dimostrare tutto il proprio dissenso nel merito di questa ipotesi”. Generalizzare non è concepibile e, soprattutto, non è più tollerabile con il livello di specializzazione acquisita negli anni dagli infermieri. “Si evidenzia ancora una volta – conclude Gregori – come un contratto unico per tutti i lavoratori della Sanità non sia in grado di dare risposte a chi lavora tutti i giorni a contatto con l’utenza, svolge i turni nelle 12 e 24 ore o sia sottoposto a regimi di reperibilità sempre più incalzanti. Non è più procrastinabile il tempo di un contratto delle professioni sanitarie che hanno obblighi e doveri completamente diversi da altri lavoratori del comparto Sanità”.

 

SANITA’, NURSIND: DA INFERMIERI NO A CONTRATTO, CONFERMATO SCIOPERO 12 E 13 APRILE

Roma, 26 marzo – “Nessun cambio di linea rispetto a un contratto che per noi rimane irricevibile. Anche dopo un’attenta analisi del testo, infatti, il Consiglio nazionale Nursind, che si è riunito nelle ultime ore con la partecipazione di tutte le segreterie territoriali in rappresentanza dei 30 mila iscritti, non ha avuto dubbi. La decisione di dare mandato alla Direzione nazionale di non sottoscrivere il Ccnl 2016-2018 è stata presa con il 95 per cento dei voti, contro l’1 per cento di favorevoli e il 4 di astenuti”. A darne notizia è il segretario nazionale Nursind, Andrea Bottega, che conferma anche le due giornate di sciopero già annunciate per il 12 e 13 aprile prossimi: “Gli interessi degli infermieri vengono prima di tutto. E’ stata questa la bussola che ha orientato il nostro giudizio negativo sul testo e, di conseguenza, la decisione di portare avanti una mobilitazione di 48 ore per ribadire la necessità di non dare seguito alla pre-intesa ma di riaprire la contrattazione. Unica strada – rimarca il sindacalista – per modificare sostanzialmente un contratto pessimo e penalizzante per le professioni sanitarie e in special modo per il personale turnista”. __Il Nursind punta l’indice soprattutto su alcuni aspetti di carattere normativo ed economico peggiorativi rispetto al precedente accordo, a cominciare dallo straordinario obbligatorio e destinato ad aumentare fino alla deroga ai riposi per i turnisti e per chi è in pronta disponibilità, passando per la negazione del diritto alla mensa a danno di quest’ultima categoria e dei notturni. “Senza tralasciare, però, neppure la questione delle indennità, ferme al secolo scorso – sottolinea ancora Bottega – e un aumento della precarietà nelle carriere organizzative e professionali che scaturirebbe dalle nuove regole”.

Nelle due giornate di sciopero, come fa sapere il Nursind, le segreterie territoriali si impegneranno ad indire delle assemblee del personale e a promuovere, nelle strutture sanitarie, momenti di incontro con i lavoratori al fine di acquisire una maggiore consapevolezza sulle ricadute che il contratto avrà nell’organizzazione del lavoro e sugli standard di qualità e sicurezza nell’assistenza ai cittadini. “Non ci saremmo mai aspettati nel quarantesimo anniversario del nostro Sistema sanitario nazionale, un attacco così pesante a chi da anni lo sostiene stando in prima fila, a diretto contatto 24 ore su 24 con i malati e le loro sofferenze. Una cosa è certa – conclude Bottega – sarà sempre più difficile svolgere il nostro lavoro dopo la dura presa d’atto della scarsa valorizzazione ottenuta dall’intero comparto”.