È iniziato oggi nella Prima commissione del Consiglio regionale del Veneto il confronto in merito alla Proposta di legge n. 330, di iniziativa del Presidente della Commissione Marino Finozzi (Lega Nord) e dai Capigruppo Sergio Berlato (Fratelli d’Italia), Nicola Finco (Lega Nord), Massimo Giorgetti (Forza Italia), Antonio Guadagnini (Siamo Veneto) e Silvia Rizzotto (Zaia Presidente), relativa alle modifiche ed integrazioni alla Legge regionale n. 5/2012 “Norme per l’elezione del Presidente della Giunta e del Consiglio regionale“.Sul merito dei contenuti della Proposta di legge n. 330, una parte delle modifiche è ascrivibile ad aspetti tecnico-giuridici, legati ad adeguamenti rispetto al quadro normativo nazionale, come ad esempio lo svolgimento in un unico giorno delle operazioni elettorali, l’abrogazione dell’apertura straordinaria degli uffici elettorali dei Comuni, la riduzione dei termini entro cui l’Ufficio centrale regionale deve decidere sui ricorsi contro le decisioni di non ammissione di liste e candidature, o l’introduzione della doppia preferenza di genere. Altre modifiche invece incidono sull’assegnazione dei seggi consiliari, in particolare rivedendo, in aumento, la percentuale dei seggi attribuibili alla coalizione regionale collegata al candidato proclamato eletto alla carica di Presidente della Giunta regionale, oppure, sulla scorta dell’esperienza elettorale del 2015, modifiche destinate a limitare quanto più possibile i contenziosi, come è accaduto nel 2015, o ancora togliendo l’incompatibilità tra i ruoli di Consigliere comunale e regionale, argomento, quest’ultimo, contenuto anche nel Progetto di legge n. 334 che il primo firmatario, il Vicecapogruppo della Lega Nord Riccardo Barbisan, ha presentato oggi ai Commissari.
“L’opposizione ha ovviamente manifestato le proprie criticità su questa proposta – ha affermato il Presidente Marino Finozzi a margine dei lavori della Commissione – noi però manteniamo un atteggiamento molto costruttivo e molto aperto; da parte nostra, massima disponibilità nell’affrontare una questione così delicata con i tempi e i metodi necessari“.
“Abbiamo ribadito – ha riferito il Capogruppo del Partito Democratico, Stefano Fracasso – che non vediamo problemi di governabilità in questa Regione, semmai vediamo problemi di maggioranza, ma che non giustificano una modifica della legge elettorale con un premio di maggioranza di dimensioni bulgare. Siamo d’accordo su alcuni ritocchi alla legge, a partire dalla preferenza di genere, che peraltro è una previsione nazionale già accolta nell’ambito dei comuni. Oggi si è aperto un confronto: faremo delle proposte già la prossima settimana e poi l’appuntamento sarà in Aula“.
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