Durerà tutta la legislatura – riporta Il Fatto Quotidiano – con l?intento di non diventare una sede di ?processo? o di ?patibolo?, ma di formulare proposte legislative per la tutela del risparmio e delle persone. Quaranta, tra senatori e deputati, analizzeranno, tra le altre cose, l?operato delle agenzie di rating, delle fondazioni bancarie oltre che indagare sui derivati, sul debito sovrano, su anatocismo e usura. E darà un parere sull?evoluzione dell?Unione bancaria.
Sono le caratteristiche della nuova commissione di inchiesta sul sistema bancario, approvata all?unanimità dalla commissione Finanze del Senato (il 7 novembre il voto in Senato). La commissione ogni anno presenterà una relazione al Parlamento. Si occuperà anche dell?impatto della crisi bancaria sul debito sovrano e approccerà il fenomeno dei crediti deteriorati (Npl) e lo scandalo dei derivati. Come richiesto da un emendamento del presidente della commissione Finanze Alberto Bagnai, la commissione Banche dovrà poi verificare se l?Unione bancaria sia potenzialmente lesiva della concorrenza del mercato. Bagnai ha osservato che ?concentrarsi solo sulle sofferenze delle banche italiane anziché sul rischio di mercato, ad esempio sui derivati tedeschi, ci danneggia?.
“I risparmiatori italiani – dichiara in una nota Maria Cristina Caretta, deputata vicentina di Fratelli d’Italia – meritano la massima chiarezza riguardo i gravi accadimenti che li hanno visti vittime di affaristi senza scrupoli. Per primi in questa legislatura noi di Fratelli d’Italia, tramite il ddl 494, abbiamo chiesto l’istituzione di una Commissione d’Inchiesta sulle banche”.
“Siamo fiduciosi – continua – in un?approvazione, in tempi rapidi, da parte del Parlamento di questo importante strumento di indagine che, grazie ai nostri emendamenti su tutela del risparmio, agenzie di rating, debito sovrano, derivati e fondazioni bancarie, dopo il via libera definitivo da Senato e Camera diventerà uno strumento al servizio dei cittadini per appurare tutta la verità e per individuare coloro che si sono appropriati indebitamente dei risparmi e dei sogni di tante famiglie e imprenditori italiani“.