“Da giorni il sindacato – scrive nella nota sulla Pro-Gest della famiglia Zago che pubblichiamo Nicola Atalmi, segretario generale Slc Cgil Veneto – lancia l’allarme sul caro energia, dovuto in gran parte a manovre speculative ma anche alla terribile guerra in Ucraina, e sui rischi che corre il nostro settore produttivo.
La scorsa settimana la Slc Cgil ha organizzato una tavola rotonda sul tema, segnalando la necessità di dotarsi come Paese di un piano e di una strategia per affrontare problemi che potrebbero determinarsi sul rifornimento di gas, che rappresenta soprattutto per le aziende del ciclo della carta una fonte energetica fondamentale.
Sorprende e allarma molto, però, l’annuncio da parte del gruppo Pro-Gest della famiglia Zago del fermo di tutte le proprie cartiere, perché il costo dell’energia sarebbe già diventato insostenibile.
Tutte le altre aziende del settore, infatti, stanno continuando a lavorare nonostante l’aumento dei costi.
Segnaliamo inoltre che questa decisione potrebbe avere un effetto a catena, perché il gruppo Pro-Gest è fornitore anche di altre imprese.
Ci risulta infine strana la richiesta della cassa integrazione per sostenere il salario dei dipendenti, visto che è l’azienda ad aver deciso di fermare gli impianti.
Abbiamo chiesto, come organizzazione sindacale, un incontro urgente alla dirigenza del gruppo per affrontare la situazione.
Crediamo che il governo debba intervenire con la massima urgenza, perché i costi energetici rischiano di colpire in maniera pesantissima la ripresa economica post pandemica“.
——
Fonti: Il Sindacato sulla decisione di Pro-Gest di fermare le proprie cartiere , CGIL Veneto