In realtà la questione è una: probabilmente non sapremo il risultato delle elezioni midterm americane fino alla prossima settimana.
Quello che già sappiamo, però, è che i democratici hanno perso meno seggi alla Camera dei Rappresentanti rispetto alla prima elezione di metà mandato di qualsiasi presidente democratico negli ultimi 40 anni, e che hanno avuto il miglior risultato del periodo per i governatori dal 1986.
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Soprattutto, quella gigantesca onda rossa repubblicana che avrebbe dovuto travolgere gli Stati Uniti non c’è stata e l’ex presidente Donald Trump – che avrebbe voluto fare un discorso nella serata di lunedì prima del voto, ma che è poi stato dissuaso e lo ha rimandato al 15 novembre – non è andato molto bene, mentre il governatore della Florida Ron DeSantis, che nel 2024 potrebbe essere una voce dei Repubblicani per le presidenziali, ha portato a casa un buon risultato.
Due giorni dopo che gli elettori si sono recati alle urne per le elezioni di midterm, tutto ciò che era chiaro era che una nazione profondamente divisa su aborto, economia, criminalità e forma della democrazia rappresentativa avrebbe avuto un Congresso che rifletteva tali divisioni.
I buoni risultati repubblicani erano stati previsti dai sondaggisti: tuttavia, i seggi ottenuti hanno avvicinato il partito repubblicano all’aumento netto di cinque seggi di cui aveva bisogno per assicurarsi la maggioranza alla Camera, mettendo a rischio l’agenda legislativa del presidente Biden. Al Senato, la storia è un’altra e va più lenta perché alcuni Stati andranno al ballottaggio: bisognerà attendere settimane per colorarlo di rosso o di blu.
Fonte: The Vision