Ha più volte un sospiro di stizza controllata ma sofferta Claudio Ambrosini, già responsabile del Credito ordinario nella fu Banca Popolare di Vicenza e ora alla “redefinition” dei crediti zoppicanti in Intesa Sanpaolo, quando, più volte, nell’udienza del 13 febbraio del processo BPVi difensori degli imputati e collegio, evidenziano le sue lunghe pause prima di rispondere.
Se la presidente Deborah De Stefano e i giudici a latere Camilla Amedoro e Elena Garbo appare, però, sempre più interessata alle rivelazioni “meditate per ricordare e farle con precisione”, insiste lui, i legali delle difese paiono farlo con l’obiettivo non tanto nascosto di screditare la sua deposizione in cui in sintesi ribadisce e conferma con forza e dettagli quanto dato l’11 febbraio ai pm: “io non mi nascondo, ho fornito i dati sui primi 30 clienti della banca con baciate già nel 2012 all’ispettore di via Nazionale Gennaro Sansone, Bankitalia e tanti in banca sapevano, erano in 750 a deliberare i crediti, che agivano in autonomia e, a differenza di quanto ha testimoniato Sansone, senza che Marin controllasse tutto, ecc…“.
Nell’intervallo tra una tornata e l’altra della deposizione, il cui video integrale e significativo è pubblicato in fondo come contenuto Premium visibile ai sottoscrittori come Amico e Sostenitore del nostro VicenzaPiù Freedom Club, Ambrosini, come in cerca di un “sostegno morale esterno“, ci avvicina e ci dice: “non posso parlare con altri ora, ma a lei non posso non dare atto della sua coerenza, di sicuro pagata di persona, nell’aver rivelato, prima, e riferito, poi, i fatti della BPVi. VicenzaPiu.com è meritoria ora anche per mostrare a sue spese tutte le udienze e la sua determinazione mi incoraggia a superare quelle che mi sembrano accuse, sia pure sottintese, a chi, come me, invece di nascondersi comodamente dietro i tanti ‘non so’ che ho ascoltato nei vostri video, prova a ricordare e a rispondere senza superficialità ma con precisione alle domande“.
Lo incoraggiamo, quindi, a seguire questa strada dicendogli “ce ne fossero altri come lei!” e ne apprezziamo lo spirito anche quando ci dice di occuparsi ora in Intesa Sanpaolo della “redefinition dei crediti zoppicanti: non immagina la soddisfazione professionale e umana che provo quando contatto un cliente in difficoltà nel pagare, che so, qualche rata di mutuo e trovare con lui una soluzione. Buona per il cliente che trova il modo di rimanere in bonIs senza essere segnalato nella centrale rischi attivando una spirale mortale e utile alla banca che per un credito zoppicante ma con possibilità di rientro non deve accantonare preziose risorse: il 20% del credito totale concesso dopo solo 90 giorni dall’inadempienza parziale con poche rate non pagate e il 40% dopo 120 giorni. Il cliente, invece, in questo modo e cioè con una rimodulazione delle rate o una sospensione dei pagamenti concordata, nel maggior numero dei casi rientra e la banca non blocca le sue risorse per altri crediti…“.
Risorse che, invece, nella fu Banca Popolare di Vicenza si faceva finta di avere, con i ben noti esiti drammatici a carico di oltre 100.000 soci, truccando il patrimonio di vigilanza con, ecco l’accusa, un miliardo e duecento milioni di finanziamenti correlati, alias baciate.
Di seguito il video integrale della testimonianza di Claudio Ambrosi nell’udienza del 13 febbraio del processo BPVi (qui quella precedente del’11 febbraio).
N.B. I video integrali del processo BPVi, realizzati in esclusiva da questo mezzo anche grazie ai sottoscrittori come “Amico” o “Sostenitore” al VicenzaPiù Freedom Club sono disponibili gratuitamente, giorni dopo la prima pubblicazione per i lettori Premium (a pagamento), anche sul nostro canale YouTube mentre una loro selezione è proposta sul canale streaming VicenzaPiu.tv & LaPiu.Tv (qui il nostro palinsesto) visibile su Pc e tramite l’omonima App gratuita per l’ambiente iOs e Android.