Processo BPVi 6 febbraio 2020 in video, Adriano Cauduro all’avv. Ciccotto: “mio figlio avrebbe visto le baciate che Bankitalia non vide”

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Fino all'udienza del 6 febbraio 2020 del processo BPVi mai, forse, si era ascoltata una testimonianza così completa e meno "collusiva" di un ex dirigente di rango elevato della fu Banca Popolare di Vicenza, Adriano Cauduro (ex vice dg della capogruppo e, poi, dg della discussa palermitana Banca Nuova) sulla successione di eventi che l'hanno portata a quello che solo per questioni semantiche pochi definiscono come fallimento.

Che lo sia stato della banca, della sua gestione (da parte dei massimi vertici, e non solo quelli che oggi vengono giudicati, giù giù fin verso anche alcuni piani intermedi e bassi) e dei mancati o complici controlli di Banca d'Italia, che, presente nel dibattimento come parte civile, appare spesso "seduta" dalla parte sbagliata, lo sanno già, però, i giudici storici, che non sono quelli togati ma gli oltre 100.000 soci risparmiatori azzerati dalle follie e dalle rivalità interne alla banca.

Di tutto questo ha parlato per ore Adriano Cauduro davanti al collegio giudicante (presidente Deborah De Stefano con giudici a latere Camilla Amedoroed Elena Garbo) rispondendo alla domande del pm Gianni Pipeschi, assistito dal collega Luigi Salvadori, da testimone come unico ex vice dg dei tempi critici non imputato, il che fa presupporre, oltre a una sua minore responsabilità, una sua maggiore collaborazione nella ricostruzione dei fatti da parte dell'accusa.

Oggi, scusandoci del ritardo dovuto al nostro trasferimento nella nuova sede di Corso Fogazzaro 194 a Vicenza, pubblichiamo, come sempre, l'intera deposizione, suddivisa in due video, quello in copertina, l'esame da parte dell'accusa, e quello in fondo con le domande dei difensori degli imputati e delle parti civili.

Anzi dell'avvocato di parte civile Paolo Ciccotto, spesso considerato meno di quanto meriti se non altro per la sua costanza in aula che lo sta portando verso interventi più mirati e meno criticabili dal punto di vista procedurale, che giovedì ha posto la domanda che meritava i titoli (mancati) venerdì mattina sui giornali, e non solo quelli locali, e che daremo noi più tardi, oltre che a questo, a un articolo specifico dedicato ad alcuni passaggi chiave dell'interrogatorio di Cauduro: "Banca d'Italia nella sua ispezione del 2012 aveva riscontrato e segnalato la presenza di baciate?".

E l'ex vice dg Cauduro, assunto nel 2002, cinque anni dopo direttore del personale, quindi, con la benedizione di Samuele Sorato, vicedirettore generale con delega al personale e alle risorse, infine, entrato in conflitto col suo dg "despota", spedito a Palermo come dg della controllata Banca Nuova, risponde (minuto 20, secondi 53 del video di sotto, ndr): "Banca d'Italia non le ha viste ma le dico, anche se verrò ora ucciso per questo, che le avrebbe viste anche mio figlio...".

Così come, aggiungiamo noi all'avvocato di Zonin (sollevato dall'indice puntato contro le manchevolezze, non poche, di Banca d'Italia il cui legale, non a caso, ha mostrato di aver accusato il colpo (Cau)duro), potevano vederle coloro che anche in via Btg. Framarin forse "non volevano vederle" quando non le tolleravano (termine soft per il livello zoniniano) in quanto finalizzate ai propri obiettivi, o le imponevano (come testimoniato per Sorato anche da Cauduro) o anche solo le subivano (i vari vice dg e dirigenti di livello, Cauduro incluso) non facendo come Antonio Villa e altri gestori private, che, lo ha confermato il teste, in quegli anni preferirono andarsene piuttosto che operare in maniera scorretta...

Nella sua lunghissima e, spesso, sofferta (non sappiamo "leggere" se psicologicamente o fisicamente) testimonianza al processo BPVi Adriano Cauduro parla di questo e di molto altro, come (ore 2, minuti 42 e secondi 48  del video in copertina, ndr) del doppio tranello in cui sarebbe caduto per opera dell'allora ex presidente della BPVi.

Prima accettò di incontrarlo il 1° giugno 2016 a Palermo in Banca Nuova ("e non da altre parti" sottolinea, "e lui andò anche a casa di Pellegrini"), dopo aver avuto, però, l'ok di Francesco Iorio, il nuovo Ad scelto dal "sistema" che ora nega, ma del cui benestare ("mi disse: ascolta cosa vuole...") Cauduro afferma di avere le prove, salvo, poi, essere da lui licenziato: "non ho ancora capito perché Zonin volle incontrami, parlando al telefono anche con la sua fidatissima Annalisa Lombardo su questioni della Fondazione Roi, avvisai tutte le prime linee del suo arrivo, registrai  per prudenza le oltre tre ore di colloqui in cui parlò anche delle pressioni di Bankitalia su Veneto Banca e del caso Roi, il presidente non poteva non intuire che correva rischi che, infatti, si manifestano con l'immediato articolo de l'Espresso, avvisato dai sindacati, che a firma Malagutti sparò a zero su quell'incontro avvenuto mentre Zonin era indagato...").

E, la seconda volta, sempre venendo invitato da Gianni Zonin ad accompagnarlo in auto a Milano nell'aprile del 2015 per incontrare Emanuele Gatti: "mi lasciò fuori dalla stanza in cui rimase per tre ore con l'ispettore, dirigente Bankitalia" che, però, lavorava nell'ispezione per BCE e che, dice Cauduro, "al suo arrivo a Vicenza per quell'ispezione mi parve che sapesse già tutto".

Torneremo sui punti focali, magari meno "giudiziari" ma più storici, della deposizione di Adriano Cauduro nell'udienza del processo BPVi, che il 18 febbraio vedrà esaurirsi i testi chiesti dall'accusa, alcuni dei quali condivisi con le difese e le parti civili (quel giorno toccherà anche, udite udite, a Carmelo Barbagallo, l'ex capo della Vigilanza ora in esilio dorato sotto al cupola del Vaticano, per poi riprendere il 27 febbraio con le deposizioni degli imputati: tutti meno Gianni Zonin che è presente per ore e ore in quasi tutte le udienze, ma, ha detto il suo avvocato Enrico Ambrosetti, non è in grado di sostenere qualche ora di domande dopo le dichiarazioni già rese in fase istruttoria.

Intanto, se potete, ascoltare attentamente tutto quello che Cauduro ha detto e cercate di capire, specialmente voi soci azzerati, quello che, talvolta, ha anche sottinteso...

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Giovanni Coviello

N.B. I video integrali del processo BPVi, realizzati in esclusiva da questo mezzo anche grazie ai sottoscrittori come "Amico" o "Sostenitore" al VicenzaPiù Freedom Club sono disponibili gratuitamente anche sul nostro canale YouTube mentre una loro selezione è proposta sul canale streaming VicenzaPiu.tv & LaPiu.Tv (qui il nostro palinsesto) visibile su Pc e tramite l’omonima App gratuita per l’ambiente iOs e Android.

Di seguito il video con le risposte di Adriano Cauduro a difensori e parti civili, tra cui l'avv. Paolo Ciccotto.

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