L’udienza odierna del processo BPVi comincia con un colpo di scena targato GdV ma anche no visto il canale privilegiato che scorre tradizionalmente dai “poteri” di Vicenza verso il quotidiano la cui proprietà fa capo degli industriali vicentini, il cui presidente nel periodo clou della crisi, che si concretizzò nel crac della Banca Popolare di Vicenza, Giuseppe Zigliotto è tra gli imputati.
I pm Luigi Salvadori e Gianni Pipeschi consegnano ufficialmente al collegio presieduto da Deborah De Stefano con giudici a latere Garbo e Amedoro il nuovo calendario delle udienze col relativo elenco testi la cui stesura si è resa necessaria per lo sciopero degli avvocati dal 21 al 25 ottobre.
A quel punto, come è prassi, la parola va ai legali e, bum, l’avvocato di Gianni Zonin, Enrico Ambrosetti, dichiara, prima di fare delle considerazioni sulla presenza o meno in aula dell’ex dg e ad della BPVI, di aver letto sul quotidiano locale odierno che Samuele Sorato verrà chiamato a testimoniare per il 31 ottobre 2019.
Sconcerto fra i presenti per la fuga di notizie, sorrisetti fra i difensori, sguardo interrogativo della presidente e Luigi Salvadori, evidentemente indispettito, afferma perentorio: “la notizia non è di certo uscita da noi nostro ufficio…!“.
Bravi, comunque, i colleghi del GdV a intercettarla ma, visto che non è un atto nel faldone di un milione e quattrocentomila pagine della procura, quindidi fatto accessibile tramite, ad esempio, i legali, ma una decisione “just in time” presa nelle ultime ore e resa pubblica solo oggi, c’è da chiedersi non se ma perché e per chi è accora attiva quella “pervasività” che per Emanuele Gatti, ispettore capo del tema di ispezione della Bce del 2015, caratterizzava le operazioni della banca.
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