Dopo l’ultima udienza pre estiva, la dodicesima, il 13 settembre è ripreso a Vicenza nell’aula sistemata per sostituire la cosiddetta aula bunker di Mestre (bunker per chi e contro chi? Ci sono quatto gatti oltre ai, pochi, imputati e a sparute parti civili…) il processo BPVi davanti al collegio giudicante presieduto da Deborah De Stefano (giudici a latere Elena Garbo e Camilla Amedoro) e ai pm Luigi Salvadori e Gianni Pipeschi.
Assente il teste Mauro Bini, il professore della Bocconi che avallò le grottesche quotazioni delle azioni della Banca Popolare di Vicenza di cui si vantavano ad ogni pié sospinto il presidente a sua insaputa Gianni Zonin e le sue truppe, dai generali ai caporali, è toccato ad Anna Papacchini, l’avvocatessa responsabile degli affari legali della banca in cui tutto avveniva e nessuno sapeva distinguere il bene dal male, rispondere per oltre tre ore alle domande.
Con cipiglio professionale e con voce alla Fornero l’avv. Anna Papacchini, abbastanza critica ex post con la dirigenza talvolta “toccando”, sia pure a rispettosa distanza, anche Zonin, il presidente che le aveva fatto approvare una parcella ad un altro legale non più gradito per 500.000 euro, ha detto tante cose, alcune ben scomode per alcuni imputati, e altre, forse, le ha dimenticate o le ha annebbiate.
Tra le tante frasi che noi e i colleghi, oltre, ovviamente, a giudici, pm ed avvocati, abbiamo annotato sul solito tema della baciate (operazioni di cui la legale viene a conoscenza solo nel marzo 2015 quando la società di revisione Kpmg chiede di confermare la correttezza di 17 posizioni) ne riportiamo qui alcune lasciandovi al documento esclusivo del nostro video per ascoltare e valutare tutto.
«Un agito Pellegrini (il responsabile dei bilanci ora imputato, ndr) mi chiamò dicendomi di telefonare a mia volta alla Kpmg che voleva un parere “positivo” legale sulle operazioni»
«Ero fermamente intenzionata a non rilasciare parere positivo rispetto a quelle operazioni perché erano in piena violazione all’articolo 2358 del codice civile per il quale una società non può, direttamente o indirettamente, accordare prestiti, né fornire garanzie per l’acquisto o la sottoscrizione delle proprie azioni se non a determinate condizioni previste dalla legge».
Per la Papacchini quelle operazioni, allora 17 ma poi se ne troveranno per un importo complessivo di oltre un miliardo di euro, erano illecite e ne nacque uno scontro soprattutto con l’allora dg Samuele Sorato: «Ad aprile 2015 nella sede della banca in via Turati, a Milano, in una riunione incontrai Sorato, Piazzetta e Pellegrini. Sorato mi disse che le operazioni estratte da Kpmg avevano merito creditizio. “E tu dovresti dare un parere favorevole”, mi ribadì. Io risposi invece no. Anzi, proposi un audit interno per capire se il fenomeno delle baciate fosse più ampio».
E Sorato? «Mi assalì verbalmente – dice la legale ora in un famoso studio milanese – e mi disse che avrebbe cambiato legale. Piazzetta a sua volta ripeté “Ma sei matta? Se facciamo un audit andiamo tutti a casa”. Uscii da quell’incontro sconvolta. Prima temetti di essere licenziata sul serio, poi pensai anche a dare le dimissioni».
L’avv. Anna Papacchini, quindi, spedì una lettera interlocutoria alla società di revisione e di cui Zonin fu messo a conoscenza in cui scrisse che la BPVI avrebbe fatto degli approfondimenti in merito alle diciassette operazioni “estratte”.
Quello che successe lo stanno pagando ora oltre 100.000 soci con le relative famiglie, cosa di cui gli imputati, ex presidente in testa, sembrano non rendersi conto se addirittura con Zonin richiamato alla «dignità» chi come Dario Loison osa richiamare loro alle rispettive responsabilità.
Quelle giudiziarie le stabilirà, per i limitati capi d’accusa, il collegio giudicante del processo BPVi, per le altre chiedetene l’elenco a chi ha perso tutto.
N.B. Proponiamo i video integrali in esclusiva del processo BPVi dall’udienza del 13 giugno su questo mezzo, sul nostro canale YouTube e sul canale streaming VicenzaPiu.tv e LaPiu.Tv (qui il nostro palinsesto) visibili su Pc e tramite l’omonima App disponibile gratuitamente per l’ambiente iOs e Android.