«Non esisteva una procedura per l’acquisto o la vendita delle azioni – spiegava anche Sergio Romano ai pm e al tribunale collegiale – e tutto comunque veniva raccolto in forma cartacea».
“Ecco – ben sintetizzava ieri il collega Matteo Bernardini che segue il processo BPVi per il GdV –, quei fogli, accatastati l’uno sull’altro, erano le «carte di identità dei vari soci». Romano ha invano, per anni, domandato l’informatizzazione delle pratiche. Richieste insistenti che a un certo punto gli costarono anche la minaccia di licenziamento da parte di Adriano Caoduro, uno dei vice direttori generali dell’istituto. Dopo le difficoltà legate alla liquidità del settore bancario nel 2012; due anni dopo, in BpVi, scoppiò il problema delle richieste di vendita. Le liste di chi voleva cedere le azioni si faceva sempre più lunga. «Dalla Direzione mercati ci dicevano di trattenere gli ordini di vendita», sottolinea Romano. Poi, nel 2015, arriva l’ispezione della Banca centrale europea. È l’inizio della fine. «Sorato (l’allora dg ndr) mi dette l’indicazione di occultare gli ordini di vendita delle azioni; ne avevamo per 350 milioni mentre alla Bce era stato detto che erano 100 milioni. Io però non seguii quella indicazione e infatti la Consob ha poi trovato tutto così come effettivamente era». Ma possibile che di tutto questo il consiglio di amministrazione non sapesse nulla? «Credo ci fossero consiglieri che sicuramente sapevano». Idem per le baciate. «Si conoscevano, ma sono altrettanto sicuro che nessuno avesse la reale percezione della vastità del fenomeno». Delle famose “baciate” sapeva pure Bankitalia: «Gli ispettori arrivati nel 2012 avevano sicuramente visto certe operazioni».
E poi?
Poi, se avete il tempo e la curiosità per farlo, nel video della seconda parte della deposizione di Romano (quella di Davide Visentin l’abbiamo sintetizzata nei suoi passaggi qualitativi sostanziali, la testimonianza finale di Roberto Pozzato la pubblicheremo a breve) potete vedere ed ascoltare molto altro.
Ma prima di aprire il video, se non l’avete già fatto, perdonatemi se infrango una richiesta di riservatezza (perché solo umana, penso, e non di altro tipo) fattami in una mail inviatami proprio da Romano dopo aver letto il mio breve pezzo del 18 all’alba.
Merita, infatti, secondo me, che conosciate questa mail per valutare tutto meglio, anche i sentimenti di chi oggi pensa di aver fatto del suo meglio, e magari e più volte è anche vero, ma si porta appresso un peso che va a onore di chi almeno era in buona fede.
“Egregio sig. Coviello,
ho letto il suo articolo e mi spiace averle ispirato quei pensieri, ma non Le scrivo per questo. Io la volevo e voglio ringraziare per la sua attività, avrei voluto dirglielo li’ ….forse non ci crederà’ ma leggerla (anche su libro) mi ha aiutato in momenti in cui avevo vissuto un vero e proprio lutto da distacco dalla banca, dal lavoro che amavo, da ogni contatto. La sua non è un’attività banale, come quella di tutte le voci fuori del coro. Spero di incontrarla un giorno, in un clima più sereno e di riuscire a guadagnare un minimo della sua considerazione, magari anche con un confronto che può pure partire da idee che possono essere o sembrare diverse. A differenza di molti amo chi la vede in modo diverso da me, molto spesso mi dà l’opportunità di imparare. Da parte mia Le manifesto ora in ogni caso la mia stima,
Con i migliori saluti
Sergio Romano
P.s. La prego di mantenere riservata quesa mia, in realtà non ho mai amato apparire….
Ultima cosa … lei è uno dei pochi che ha letto la storia della banca… anche io son stato uno di quelli…“.
Che dire? Spero di poter incontrare Romano quanto prima fuori… dall’aula, vuota di partecipanti e, spesso, di sentimenti, del processo BPVi
Glielo devo.
N.B. Oltre che i verbali di udienza disponibili ora su bankileaks.com sezione Documenti & Files Premium, proponiamo i video integrali in esclusiva del processo BPVi dall’udienza del 13 giugno su questo mezzo, sul nostro canale YouTube e sul canale streaming VicenzaPiu.tv e LaPiu.Tv (qui il nostro palinsesto) visibili su Pc e tramite l’omonima App disponibile gratuitamente per l’ambiente iOs e Android.