Processo BPVi, processo congelato per due mesi: il gup Venditti vuole riunificare i due tronconi di inchiesta. Le difese: spostate tutto a Rona o Milano

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Processo per il crac di BPVi: l’udienza preliminare rimane in standby fino al 21 aprile (data in cui ci si ritroverà in aula), questo per permettere di riunificare i due tronconi dell’inchiesta (il secondo chiuso solo pochi giorni fa) in un unico procedimento. Per evitare quindi di fare due processi agli stessi imputati, sempre per vicende legate al tracollo della banca. A comunicarlo, nell’udienza di ieri, il gup Roberto Venditti. Del resto ci sono dei tempi tecnici per riuscire a far approdare all’udienza preliminare anche il secondo filone, del quale c’è stata la chiusura delle indagini preliminari solo a inizio settimana.
La notifica è avvenuta agli stessi sette imputati e a Bpvi in liquidazione coatta amministrativa. Per le nuove accuse di ostacolo all’attività di vigilanza di Banca d’Italia e Banca Centrale Europea durante l’attività ispettiva del 2014 e per alcuni (l’ex dg Samuele Sorato, l’ex vicedirettore generale Emanuele Giustini e BPVi) pure di Consob, in riferimento all’aumento di capitale del 2014 (reato che aveva portato la procura a chiedere nei loro confronti il sequestro di 106 milioni di euro, eseguito poi solo per la banca). Ora tutti loro avranno tutti venti giorni per farsi interrogare o depositare memorie difensive, dopo dei quali i pm Gianni Pipeschi e Luigi Salvadori potranno chiederne il rinvio a giudizio. Passaggio che potrebbe avvenire già a metà marzo. Ed ecco spiegata la decisione del giudice Venditti, di congelare l’udienza preliminare fino al 21 aprile, data in cui le poco più di cinquemila parti civili già costituite (e ammesse) potranno ri-costituirsi, in riferimento ai reati contestati nel secondo filone. E a breve quelle che hanno chiesto i sequestri conservativi nei confronti degli imputati potrebbero avere risposta: il giudice avrebbe già rigettato e accolto alcune delle istanze, che continuano a crescere visto che anche ieri gli avvocati ne hanno depositate altre. E sempre ieri le difese hanno sollevato eccezione di incompetenza territoriale, sollecitando di trasferire il procedimento a Roma per quanto riguarda l’ostacolo alla vigilanza a Bankitalia o a Milano, sede della Consob. Ma la procura si è opposta, già forte della decisione della Cassazione: il processo si deve fare a Vicenza.
Solo qualche ora dopo, non a Vicenza ma in piazza a Montebello, a poca distanza dalla villa dell’ex presidente Gianni Zonin, e sempre riguardo il crac BpVi, c’è stata una manifestazione comizio del Movimento Cinque Stelle. «Una battaglia da continuare perché i soci vengano interamente risarciti ed i colpevoli dell’accaduto puniti».

Di Benedetta Centin, da Il Corriere del Veneto