Dopo due mesi, l’udienza preliminare sul dissesto della BpVi è ripresa con una giornata convulsa, tra avvocati in fila a centinaia anche all’esterno del tribunale, nervosismi, ritardi, estenuanti adempimenti formali capaci di fiaccare lo stato d’animo dei tanti risparmiatori costretti a rinnovare la costituzione di parte civile in seguito alla richiesta riunificazione dei tronconi del processo agli ex amministratori della banca vicentina. Al fascicolo per aggiotaggio, ostacolo alla vigilanza bancaria e falsità in prospetto, chiuso nei mesi scorsi dalla Procura, si aggiunge quello relativo all’ostacolo compiuto all’atto dell’aumento di capitale nel 2014, già oggetto di un conflitto di competenza territoriale tra Vicenza e Milano, risolto dalla Cassazione con l’assegnazione al Tribunale veneto.Impossibile stabilire con certezza quante delle cinque mila parti civili già costituitesi abbiano rinnovato la scelta anche se, presumibilmente, dovrebbero averlo fatto tutte ed anzi potrebbe esserci un aumento del numero grazie a nuove costituzioni, probabilmente indotte dall’aspettativa suscitata dalla formulazione delle nuove accuse di ostacolo alla vigilanza della Consob.
Il primo colpo di scena si è avuto quando i difensori di alcuni imputati hanno contestato la regolarità del procedimento di notifica, rischiando di far saltare il processo.
Durante l’attesa un avvocato è stato colto da malore e soccorso dal Suem, mentre un centinaio di risparmiatori ha innalzato cartelli e scandito slogan di protesta.
La posizione di Samuele Sorato, uno degli imputati, stralciata per motivi di salute, sarà vagliata il prossimo 20 settembre.
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