L’udienza di martedì 29 ottobre del processo Banca Popolare di Vicenza a Borgo Berga si è aperto con una lunga discussione tra gli avvocati delle difese e la Presidente del Collegio giudicante Deborah De Stefano sul “carico” di testimoni.
A proposito di testimoni, De Stefano ha comunicato che l’ex Direttore generale Samuele Sorato, la cui deposizione sarà un passaggio chiave del processo, non sarà presente il 31 ottobre 2019, come era stato annunciato sul GdV in seguito a una fuga di notizie che aveva indispettito il pm Luigi Salvadori.
La motivazione comunicata dalla presidente è ancora legata a problemi di salute. Non ci sarà perciò l’atteso “dolcetto scherzetto” processuale nel giorno di Halloween. Una deposizione rinviata a data da destinarsi, nell’ancora lungo processo sul crac della Popolare guidata da Gianni Zonin.
Nell’udienza odierna, però, era presente l’unico testimone del giorno, Mariano Sommella, ex responsabile della Direzione Segreteria Generale della BPVi, dopo essere stato dipendente di Bankitalia.
Durante la deposizione in aula, andata avanti fino a sera, rileggendo gli appunti della sua agenda sequestrata, Sommella ha ricordato un episodio nel quale Zonin ha chiesto di interrompere la registrazione della riunione del cda con argomento le dimissioni proprio di Sorato.
“I microfoni furono spenti – ha detto Sommella – Zonin era molto contrariato per alcune operazioni effettuate”.
L’ex Segretario ha precisato poi che tutte le registrazioni delle riunioni della banca venivano conservate in una cassaforte e ha precisato che sono stati poi copiati tutti gli audio sui computer della Segreteria generale.
E quell’audio infatti non fu archiviato.